E fortuna che si doveva allenare in versione gran rientro per Rio 2016. Michael Phelps fa tre, non nel senso di allenamenti settimanali o altro per ritornare lo Squalo ancora una volta, ma per il numero di show da cronaca giudiziaria. Nel segno tangibile che la perfezione anche per lui extraterrestre in acqua e irraggiungibile nel pallottoliere del successo, non è di questo mondo. Cronaca e leggerezza, troppa per un mito attento a tutti i dettagli, che supera ormai troppo spesso ogni barriera del limite. Michelino gold medal (8 come nessuno mai in una Olimpiade) nativo di Baltimora - studiato da discovery channel come l’uomo che non fa “bollicine” mentre la sua mano fende l’acqua meglio delle squame di un pesce - non ha certo un buon rapporto con le strade della sua città . Dieci anni fa fu arrestato al volante con tasso alcolemico fuori norma, poi fece la “ragazzata” del bong inalato tra amici e non era certo un modo per combattere la tosse. Fino all’altro ieri. La cronaca racconta di una vip gamblig room al solito casinò, fin qui tutto lecito, certo entrare alle cinque del pomeriggio per uscirne alla una di notte prevede tutta una serie di attenzioni post considerando che se giochi magari bevi, e se bevi alticcio rimani con tutte quelle bollicine che non possono sfogarsi alla guida (sostenuta a doppia linea a 135 km ora, dove il limite è di 70) senza qualcuno che ti possa dare un passaggio, anche fosse una bella bionda che ti accompagna, lei al volante, a casa. Bevi responsabile potrebbe essere il nuovo spot sulla cuffia di Michael versione Rio. Meglio del tweet di ammissione e perdono pronto e dato in richiesta di scuse al mondo, che magari lo ha scritto il manager perché certo il giudice che ti chiede la cauzione da milionata di dollari non ti permette di portarti il cellulare dietro le sbarre. Non vogliamo certo crocifiggere il più grande interprete della piscina di tutti i tempi, rimarremo sempre nel suo mito, ma certo siamo preoccupati per lui. Non per gli sponsor, che in direzione Rio comunque faranno le loro riflessioni e magari punteranno di meno sul marketing del nuoto fatto uomo versione gran ritorno, ma sul fatto che Michael deve trovare una direzione e un equilibrio perché i belli forti e dannati non sono certo un esempio da copertina. Mister bollicine ritorni a essere quello che non le fa con eleganza in acqua, e allora brinderemo tutti. Responsabilmente, caro Michael
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