L’Italia guarda nuovamente alle acque del fiume Kazanka, ai Mondiali di nuoto a Kazan. 10 km di nuoto di fondo vuol dire possibilità di medaglie, ma soprattutto due slot olimpici da cercare. E gli azzurri Federico Vanelli e Simone Ruffini si portano subito tra i primi dieci, in controllo, con l’ungherese Gergely Gyurta a dettare il ritmo. Gli azzurri risalgono gradualmente posizioni, com’è tradizione azzurra, portandosi a inizo ultimo giro in quinta e sesta posizione. Il greco Giannotis, campione mondiale in carica, con la freddezza della sua esperienza sbuca tra gli altri big scavalcando oltre venticinque atleti. L’americano Wilimovsky tenta la fuga, il britannico Burnell si lancia all’inseguimento per ridurre il gap col resto degli inseguitori, a cominciare da Ruffini. Wilimovsky ne ha ancora, accelera anche Giannotis, ma non regge il ritmo e, anzi, subisce il recupero dell'olandese Weertman, tenutosi in sordina fino a 1km dall'arrivo. Il siluro Wilimovsky perde la rotta, poi la ritrova prima che altri ne possano approfittare e chiude con l'oro in totale solitaria. Weertamn e Giannotis sul podio con lui. Ma soprattutto Simone Ruffini, settimo posto, e Federico Vanelli, decimo, trovano la qualificazione alle Olimpiadi. Storico risultato per l'Italfondo di Massimo Giuliani. Su Twitter, il team manager Stefano Rubaduo commenta "Federazione compatta e resistente. Italfondo dal 90 a oggi sempre protagonista, mai spettatrice".
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