Una notizia che riempirà sicuramente di gioia la famiglia Barelli, l'annuncio che Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione dei Decreti che porteranno alla beatificazione di Armida Barelli, fondatrice della Gioventù femminile di Azione Cattolica agli altari la cofondatrice, insieme a padre Gemelli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e che riconoscono le virtù eroiche di sette Servi di Dio.
Nata a Milano il primo dicembre 1882, studiò in un collegio religioso svizzero, prima di incontrare, nel 1910, il francescano Agostino Gemelli, con il quale organizzò la consacrazione al Sacro Cuore dei soldati italiani nella Grande Guerra. Nel 1917 il cardinale Andrea Ferrari, arcivescovo di Milano, la invitò ad occuparsi del movimento femminile, e lei fondò i primi circoli della futura Gioventù femminile dell’Azione Cattolica, che nel settembre del 1918, per incarico di Papa Benedetto XV, furono estesi in tutta Italia. Morì a 71 anni, il 15 agosto 1952, a Marzio, in provincia di Varese, ed è sepolta nella Cripta dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano. Il 17 luglio 1970 la Curia arcivescovile di Milano avviò il processo diocesano per la sua beatificazione, proseguita a Roma alla Congregazione delle Cause dei santi. Il primo giugno 2007 venne dichiarata venerabile da Benedetto XVI che autorizzò il decreto di promulgazione delle sue virtù eroiche.
Il miracolo attribuito all’intercessione di Armida Barelli è avvenuto a Prato. Il 5 maggio 1989, la signora Alice Maggini, di 65 anni, è stata investita da un camion mentre viaggiava in bicicletta riportando una forte commozione cerebrale. I medici avevano previsto gravi conseguenze di tipo neurologico. E’ stato allora che la famiglia della signora ha invocato l’intercessione della Serva di Dio: in modo scientificamente inspiegabile, Alice Maggini si è ripresa completamente e, senza aver riportato conseguenze, ha continuato la sua vita in totale autonomia fino alla morte avvenuta nel 2012.
Dalle pagine di Vatican News apprendiamo le dichiarazioni del pronipote Paolo Barelli, Presidente della Federazione Italiana Nuoto e membro del Parlamento Italiano in quota Forza Italia
“E’ una notizia che attendevamo da tempo. Provo una grande emozione; ho sempre sentito parlare molto di lei da mio padre e da mia nonna e all’interno della nostra famiglia. Siamo sempre stati entusiasti di questa figura che è riconosciuta ovunque, non soltanto in Italia, come una donna che ha dedicato la sua vita agli altri, pur potendosi permettere una vita agiata. Ha invece preferito lasciare tutto, cercando di venire incontro a chi aveva bisogno. Una donna impegnata anche nell’emancipazione culturale dei giovani, lasciando un segno profondo anche per quanto riguarda la valorizzazione delle professionalità e della partecipazione ad una vita moderna che aveva sempre più bisogno di competenza. E’ stata una figura di spicco del laicato cattolico femminile italiano. Non dimentichiamo che ha fondato la sezione femminile dell’Azione Cattolica e si è battuta per il diritto di voto alle donne”.
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