Notte prima degli… Assoluti

Copyright foto: Gian Mattia D’Alberto-LaPresse

Chi, prima di un grande evento, non ha il suo rito? C’è chi ascolta la musica, chi pensa a una persona in particolare, chi prega. Ma quali sono i modi per affrontare al meglio un Assoluto? “Non esistono tecniche universali, variano per ogni atleta”, spiega a Swimbiz Diego Polani, psicologo sportivo. "La nostra professionalità ci permette di comprendere quale tra i tanti metodi studiati sia il migliore per quella determinata situazione. Ogni competizione, infatti, ha il suo significato e pesa in maniera differente sull’individuo”. “Il nostro intervento non va tanto a curare lo sportivo, quanto ad aiutare gli allenatori a relazionarsi al meglio con i propri ragazzi”. I tecnici trascorrono diverse ore al giorno con i propri atleti “ma solo una persona professionalmente preparata e competente per fare questo tipo d’intervento può dare quel qualcosa in più al tecnico, per rendere eccellente un atleta buono". Quindi sfatato il mito che chi va dallo psicologo è un debole o, peggio, ha dei problemi "Lo psicologo non cura i ‘pazzi’, ma lavora sul comportamento delle persone. Aiuta ad affrontare meglio la vita agonistica, a cercare l’eccellenza, a sfruttare meglio i punti di forza. La psicologia dello sport, purtroppo, pur essendo nata in Italia, viene messa in pratica più all’estero”. E’ importante capire che come la preparazione fisica ha bisogno dei suoi tempi, anche quella mentale presuppone costanza “non si può pretendere che nell’arco di uno-due mesi, un atleta cambi completamente i suoi comportamenti e diventi campione del mondo”.
 
santini@swimbiz.it

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