“Londra? Europeo divertente, ma, essendo pre olimpico, è sempre un po particolare. Mala nazionale italiana è andata alla grande, con un ottimo bottino. Magari la gente guarda poco la classifica per nazioni, ma per noi è stato importante vincerla. Dimostra quanto l'Italia sia una potenza europea, pari a Francia e Gran Bretagna, e una nazione di riferimento”. E’ sereno il tecnico Mirko Nozzolillo, intervistato da Swimbiz.it al collegiale azzurro di Ostia, nel bilancio europeo. “Scendendo nel particolare, sono contento per Matteo (Rivolta n.d.r.) che aveva già il biglietto per Rio, e per Erika (Ferraioli) e Silvia (Di Pietro) per aver la qualificazione olimpica ufficiale. Ci permetterà lavorare con maggior serenità. Ora aspettiamo il Sette Colli per vedere se Christopher Ciccarese, Elena Gemo e qualche altro potrà aggiungersi”. Il tecnico romano ha parlato poi del rapporto con i suoi atleti, che lo definiscono tecnico e amico, capace di lavorare in modo apprezzabile anche a livello psicologico: “Fanno indubbiamente piacere il loro apprezzamento e affetto. Se mi danno questo attestato di stima, non è dovuto solo al fatto di essere “allegri”, ma di crederci e di fare le cose in modo giusto”.
E continua “è un atteggiamento che mi viene naturale. Sono fatto così. Con le due velocista si nota molto, questo approccio definito motivante. Ma anche con Rivolta, definito erroneamente “burbero”. Mi piace stimolare i miei atleti. E' un aspetto che mi piace molto”. Ci sono atleti che Nozzolillo avrebbe voluto allenare? “Ce ne sono tanti - ci ha risposto il coach capitolino - mi piacerebbe allenare un velocista. Poi dipende dalla forza dell'atleta. Vedi Jacco Verhaeren, prima da Ct dell’Olanda e ora dell’Australia – e ranisti? – già fatto con Mattia Pesce. Se capitasse... Quando ho avuto l'opportunità di allenare Rivolta non mi sono posto il problema che fosse un farfallista, lui mi ha cercato”. In conclusione, due parole sul suo futuro e sulla possibilità di allenare all'estero: “Prima di arrivare all'Aniene ci avevo pensato. Ora mi trovo veramente bene. Per andare via, dovrebbe essere una soluzione stimolante, e non parlo solo dal punto di vista economico. Un allenatore ci deve pensare e non può escludere una soluzione simile”.