Un’infanzia vissuta in modo spensierato, una fruttuosa frequentazione prima alla Duquesne University di Pittsburgh e poi a una scuola di giurisprudenza e un amore sconfinato per il nuoto. Questa, forse, è la cosa più straordinaria di Craig Dietz, nato senza braccia né gambe: ha avuto una vita normalissima. Dietz ama sempre dire che “Nella vita o le circostanze ci controllano, o siamo noi a controllarle” una meravigliosa filosofia di vita per un vero atleta. Dietz, infatti, nuota in acque libere, esperienza talmente adrenalinica da “Causarmi dipendenza” e la distanza massima che ha mai percorso è stata 4.4 miglia, circa 7 km, utilizzando una tecnica particolare: si lega a una pinna e poi essenzialmente inizia a ondulare nell’acqua, a una velocità insospettabile. Dire che nel nuoto non conta quanto forte spingi le tue bracciate e quanto veloce fai andare le gambe, ma quanto cuore ci metti, per una volta, non sembra una frase fatta.
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