Il mondo del nuoto agonistico non rimane impassibile alle innovazione tecnologiche, e nel corso dei tempi costumi, cuffie e accessori hanno subito modifiche di tessuto e di utilità, atte a migliorare le prestazioni degli atleti; qualche volta con successo qualche volta con poco risultato. Aqua Sphere, con l’aiuto di Michael Phelps, ha lanciato un boccaglio particolare collegato a una sorta di pinna in testa per fendere l'acqua. Tecnologia pensata per l’allenamento, non utilizzabile in gare ufficiali “In futuro non vedo margini sostanziali di evoluzione negli accessori da gara – commenta a Swimbiz Luis Alberto Laera, ex azzurro e CEO di Vadox - perché coprono una minima superficie corporale; i costumi sono vera pubblicità per le ditte, anche se metterli a punto e omologarli costa non meno di 25.000€ a pezzo. Per le cuffie, però, c’è già stato un implemento sostanziale con la cuffia a caschetto, sicuramente più idrodinamica”. Discorso diverso e opposto per i costumi “Nel 2009 un marchio dominò la scena internazionale interpretando alcuni vuoti nel regolamento e fu, in un certo senso, ostacolato. Ma portare nel nuoto piccole innovazioni che rendano lo spettacolo, quindi la gara, più avvincente potrebbe aumentare anche gli interessi economici”. Qualsiasi innovazione nel mondo del nuoto dev’essere approvata dalla FINA “per quanto riguarda i costumi da gara, prima devono essere presentati a Losanna, dove viene fatto un test sulla permeabilità del tessuto. Successivamente, sempre che ci sia l’ok della FINA sul tessuto, dev'essere presentato il costume definitivo entro i mesi di Aprile-Maggio dell’anno precedente al lancio del nuovo prodotto – per questo – presenteremo ora il costume 2016”.
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