E' la gara più lunga, sofferta, strategica, affascinante del fondo. Era, la 25 km, regina di fondo in epoca pre olimpica. Ma è anche la più suscettibile dei capricci del tempo, perché in quasi cinque ore di nuoto molto può cambiare. E oggi Yeosu, in Corea, ultima giornata mondiale per il fondo, pioggia e onde alte hanno scosso il campo gara - da queste parti con i tifoni non c'è da scherzare - in angoscia perpetua di vedere un fulmine a interrompere tutto e assegnare le medaglie a tavolino rispetto alle posizioni ufficiose. Ipotesi difficile da digerire per gli azzurri, che da tradizione restano a lungo nelle retrovie, per poi salire gradualmente e attaccare le 'lepri' sfiancate.
Ma dopo quattro ore di gara, tutto procede regolarmente. E se tra le donne restano ancora attardate Arianna Bridi e Barbara Pozzobon, tra i maschi Alessio Occhipinti - seguito da presso da Simone Ruffini - completa l'inseguimento dell'arrembante ungherese Gyurta, che dopo 5 km di fuga accusa fatica e mancanza di fiato.
A sua volta l'azzurro cede sull'attacco del russo Belyaev e del francese Reymond, che si sfidano per l'oro sul rettilineo finale, ma conquista un meritato Bronzo (all'esordio) per l'Italia, precedendo lo stesso Ruffini, eroico dopo una stagione segnata dalla mononucleosi. Purtroppo niente da fare, invece, per le azzurre. Persino qualche lacrima al'uscita dall'acqua per Reymond e Occhipinti, fatiche del genere si sciolgono nelle emozioni, ma presto la medaglia restituisce loro il sorriso.