E l’Italia supera Londra. Lo fa in una Madeira in cui troneggia la Nazionale di nuoto paralimpico in cima al medagliere con 53 medaglie e a Campionati Mondiali ancora da finire. L’ultima giornata è quella del 18 giugno e tra gli altri scenderà in gara un Simone Barlaam che punterà al titolo mondiale nei 50 stile S9 (con oro paralimpico a Tokyo e record a cinque cerchi nelle gambe). Gli azzurri conquistano in corsa un numero maggiore di allori rispetto al Mondiale vinto e stravinto nel 2019 (50 medaglie allora). Stanno a più tre in classifica e nella storia. E il 17 giugno di venerdì la sfortuna è stata battuta dal talento e dall’unicità di una squadra che per sempre resterà negli annali.
Ha 22 ori l’Italia in tasca, insieme a 18 argenti e 13 bronzi conquistati. Davanti a Stati Uniti e Gran Bretagna la Nazionale italiana non si accontenta e non lo ha fatto neanche nel penultimo giorno di gare.
Carlotta Gilli conquista un bronzo meraviglioso nei 400 stile S13 con 4’39”45: “Contentissima, me lo merito dopo lo stop forzato dovuto all’operazione al collo”. Soddisfatta la Wonder del nuoto paralimpico insieme agli altri azzurri che sono saliti sul podio. Martina Rabbolini strappa la sua seconda medaglia grazie a una eccezionale crescita percorsa a piccoli passi. Ora è lì a sfiorare il tetto del mondo: “Che dire.. sto ancora realizzando per capire cosa è successo. Dopo un meraviglioso argento nei 200 misti, eccone un altro nella finale diretta dei 100 dorso – dice - sul blocco ho pensato solo a dare il meglio di me. Non ho parole per la felicità. Le prendo in mano queste medaglie e dico sono mie! Son belle le medaglie degli Europei, ma queste dei Mondiali le superano di gran lunga”. Bissa l’argento personale, dopo quello ottenuto nei 200 misti SM11. La terza medaglia personale arriva da Angela Procida con l'argento nei 50 dorso S2: "Ritornare a vincere questa medaglia nei 50 dorso, dove ho conquistato il titolo di vice campionessa tre anni fa ai Mondiali di Londra, è una soddisfazione immensa - dice - anche il tempo è stato ottimo. Posso soltanto che ritenermi soddisfatta sia sotto il profilo cronometrico che personale. E' davvero una grande gioia sentirsi così realizzati". Sale sul podio in 1'11"42.
Xenia Francesca Palazzo batte le sue paure del pregara e si laurea campionessa mondiale nei 200 misti SM8 (2’51”54). “ Non ci credo ancora – dice – mi sembra davvero impossibile. Ringrazio il mio allenatore, la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state sempre accanto incoraggiandomi dall’altra parte dell’oceano. Questa per me è una grandissima soddisfazione oltre che personale anche per l’Italia. Aver contribuito al medagliere è bellissimo”. Miss Sorriso Monica Boggioni è argento vincendo la sua sesta medaglia in competizione. Nuoto con determinazione e classe i 200 stile libero S5 in 2’54”20.
Arriva anche il terzo argento individuale per l’azzurra Giulia Terzi. La 26enne di Arzago D’Adda arricchisce il suo palmares con un altro secondo posto, stavolta nei 50 stile libero S7 (33”93 in paistra). La medaglia di bronzo giunge anche per Federico Bicelli nei 50 stile libero S7. Dopo i due argenti mondiali individuali, vinti nei 400 stile libero S7 e nei 100 dorso S7, l'azzurro aggiunge nel forziere anche un bronzo. Francesco Bocciardo conquista il secondo oro nei 100 metri, classe S5: per l’Italia è la medaglia numero 50 di questo Mondiale.
Il primato viene superato dal bellissimo bronzo del guerriero campano Vincenzo Boni. Il bronzo nella finale dei 200 stile, classe S3 è storico per l’Italia. Riconferma il bronzo mondiale proprio come fece nel 2017 a Città del Messico, fermando il crono a 3'34"13 andando sul terzo gradino del podio. Simone Barlaam vince il quarto oro nei 100 dorso, classe S9, stabilendo il nuovo record mondiale scendendo sotto il minuto e con il tempo di 59’72. “Sono felice. Non me l’aspettavo”.
Un argento bellissimo e pesante arriva per Stefano Raimondi nella tiratissima finale dei 100 stile libero, classe S10. Il veronese, che in questi Mondiali ha già vinto quattro ori, domina la prima vasca girando prima di tutti, anche del gigante australiano Rowan Crothers che agli ottanta metri è passato avanti e ha toccato la piastra per primo. Raimondi chiude con 51’17 si è portato a casa l’ennesimo trofeo, un argento, con un po’ di amarezza per il metallo più prezioso finito nella terra dei canguri.
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