Era il tre agosto 2015, batterie 200 stile libero dei Mondali di nuoto a Kazan. Ai vostri posti, un tentennamento sul blocco numero 7 e l’atleta finisce in acqua. Per Clément Mignon significa squalifica, rabbia per un Mondiale sprecato e un’umiliazione in diretta tv. Aveva già vinto un oro nella 4x100 stile, ma nuotando solo in batteria, come già agli Europei 2014. Per una volta, voleva dimostrare di non essere solo una riserva o uno da vasca corta. Sembrava la stagione giusta, la Francia aveva iniziato a puntargli i riflettori addosso. Con quel cognome – Mignon in francese significa carino, amabile – che già suggeriva carembour a l’Equipe & co. Tutto sfumato in quella caduta, almeno fino a ieri. Florent Manaudou si è comprensibilmente preso la copertina, al meeting di Marsiglia, col suo 48” nei 100 m stile libero. Ma a ruota lo seguiva il ventitreenne compagno di squadra, con un 48”38 attuale 4° tempo mondiale dell’anno “Che devo abbassare di molto” commenta al sito delle Fédération Française de Natation. Una Francia natatoria che viaggia sul binario degli estremi: o velocisti, o maratoneti delle acque libere. La 4x100 stile transalpina ritrova uno dei suoi frazionisti. Stavolta, forse, titolare anche in vasca lunga.