Non era ai Categoria di Roma per un piccolo risentimento alla gamba, ma nulla di grave. Eccola lì, come sempre circondata dalla sua tribù a quattro zampe, al parco come sul divano quando accende la tv per tifare gli azzurri impegnati ai Mondiali di Kazan. Raggiunta telefonicamente da Swimbiz.it, tra un Torna qui! o Non farlo più! rivolto ai quadrupedi, Maria Marconi immagina l’avvicinamento di Tania Cagnotto all’attesa finale di oggi dal trampolino 1 m “Lei si esalta quando la sfida è più dura. Le consiglio di non pensare a quel che faranno le cinesi o l’australiana, perché dal metro conta molto l’eleganza – ma Maria non ha dubbi - tirerà fuori una delle sue gare”. E la delusione del bronzo nel sincro mancato di soli due punti(leggi qui) “Può diventare un vantaggio, se la rabbia diventa voglia di ‘spaccare il mondo’. Tania ne è perfettamente in grado e credo anche Francesca (Dallapè n.d.r.) per i 3 m – Maria ricorda due episodi personali – a Barcellona 2013 non avevo pensato a reidratarmi e non entrai in finale dal metro per un errore banale. In vista dei 3 m, praticamente svuotai un negozio per non ripeterlo. A Berlino 2014, purtroppo, mi abbandonai alla rabbia per il 4° posto e, la mattina dei 3 m, già sapevo che non sarei entrata in finale”. Insieme, Cagnotto e Marconi vinsero il bronzo europeo 2002 in sincro “Poi si perse un po' la nostra sintonia in gara, non era facile mantenerla sempre, vivendo così distanti. Da allora non ho più voluto tuffarmi in sincro, perché un mio eventule errore non pesasse su altri”. Anche Andrea Chiarabini e Giovanni Tocci, oggi impegnati nel sincro dai 3 m, vivono distanti “Ma sono già molto amici. Spero che anche loro non si buttino giù per aver mancato la finale da un metro. In particolare Andrea, che maschera sempre le sue emozioni – e anzi – per me, se riuscisse a esternarle di più, tirerebbe definitivamente fuori anche il suo talento immenso”.
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