In virtù della sua posizione di atleta della nazionale, avrebbe potuto evitare il servizio militare in prima linea, ma rifiutò. E la tragedia della guerra, che in Terra Santa sta nuovamente raggiungendo vertiginosi picchi di tensione, non guarda in faccia a nessuno. Nemmeno a chi rappresenta un mondo, lo sport, che ha (o avrebbe) tra i suoi scopi affratellare tutti i cittadini del mondo, Bar Rahav (in primo piano in foto) era un pallanotista israeliano (21 anni), membro dell’esercito, morto durante i recenti scontri nella Striscia di Gaza. Ma avrebbe potuto anche essere palestinese, o magari ucraino o russo. Non fa alcuna differenza, quando ad avvicinare due popoli sono l’odio, il comune terreno di scontro e i morti da piangere. A questo punto, gli Europei in vasca corta del prossimo anno a Netanya, Israele, sono un grosso punto interrogativo: è ancora un’ipotesi praticabile? E sarà davvero accolta una delegazione di atleti palestinesi, come era nelle intenzioni del Presidente Len, Paolo Barelli?
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