Certe domeniche acquatiche, non sai da dove partire, e allora invertiamo l’ordine del titolo, partendo dal bi campione del mondo Filippo Magnini. Magno è ancora in attesa di sapere qual è il dispositivo dell’appello che lo riguarda, e francamente non sappiamo più cosa pensare sui tempi biblici della giustizia sportiva. Breve riepilogo per smemorati, e sulle teorie da processo alle intenzioni che sembra non avere mai fine. Per Magnini (e Santucci), e per tutti noi, ma soprattutto per una civiltà giuridica che non può tenere infinita una sentenza di appello, dopo che già il primo grado pareva avere mai fine.
E mentre siamo solidali contro le lungaggini, sulle lunghe distanze ci rimpinziamo a forza di doppiette di Paltri come ormai un brand mondiale che richiama alle lunghe del nuoto. 10 e 5 in chilometri, e Gregorio Paltrinieri ci scarica direttamente il pieno di adrenalina, ognuno per il suo essere tifoso infinito di Super Greg. E adesso si palesassero tutti quelli che davano il nostro numero uno in periodo di leggera apprensione.
In apprensione (?) forse era Ilariona mista farfalla Cusinato che ha deciso per l’abbandono del Centro Federale di Ostia. Considerazioni: brava la veneta, che a dispetto della giovine età riesce a fare comunque la diplomatica e la navigata comunicatrice. Ma se poi era tutto top (Ostia e Fin), com’è possibile che il richiamo della natia casa sia stato un aspetto scatenante? Uscire alla viglia e abbracciare una nuova panchina allenante (Alessandro Chinellato) a poco dai Mondiali (sempre che la portino) e dalle Olimpiadi non è una scelta a nostro avviso che possa risultare efficace. Ma vogliamo sbagliarci, com’è ovvio che sia, perché a Ilaria deve essere dato tutto il tifo possibile.
Ma, c’è sempre un ma. Per i giovani e professionisti campioni - spesso di gruppi sportivi militari - ci vorrebbe un “mediatore culturale”, una sorta di team manager che faccia da collante tra, nel caso, una non da troppo tempo maggiorenne e uno che potrebbe essere suo nonno, il Moro Stefano Morini, ma che giustamente è un sergente di ferro. Lo deve essere così, di ferro e poco coccolone il più titolato. Anche se alla statistica, con le donne agoniste non pare avere grande feeling. Storia degli ultimi anni, da Federica Pellegrini a Stefania Pirozzi nei curricula interrotti da rapporti “a pelle”. Ma la pelle c’entra poco, se poi alla fine nel professionismo dell’acqua cerchi il risultato. E per esso, la Fin ha organizzato il miglior centro di preparazione al mondo.