Paolo Zaffaroni dice no alle barriere nello sport #iostoconMatteo

Copyright foto: Swimbiz.it

Sono arrivate le scuse ufficiali della Federpallavolo e persino del presidente del Comitato Olimpico Italiano, Giovanni Malagò. Il week end sportivo appena trascorso ha visto su quotidiani e telegiornali nazionali un caso scoppiato durante una partita di volley di serie B2 a Sesto Fiorentino. Matteo Bartolini, ventenne figlio dell’allenatore della Orbetello Volley, è stato allontanato dagli arbitri dalla panchina nonostante regolarmente tesserato come dirigente. Il regolamento, infatti, vieta a più di un dirigente per squadra di sedersi in panchina. Rispettato alla lettera, sì, ma il padre Andrea Bartolini chiedeva sensibilità e buonsenso “A Matteo non interessa se vinciamo o perdiamo, è felice quando può assistere alle partite insieme a me - ha commentato a Swimbiz.it – era difficile spiegargli che in alcune partite poteva  e in altre no” il figlio Matteo, infatti, è affetto da sindrome di down. Alla fine, il padre e allenatore ha vinto la sua battaglia e ottenuto la deroga permanente, mentre Malagò li ha invitati ad assistere al prossimo match degli azzurri dalla panchina. Ma i Bartolini sono legati anche all’acqua. Andrea Bartolini è tecnico di nuoto pinnato “In piscina non mi era mai capitata una cosa del genere - e lo stesso Matteo pratica questo sport – ama fare di testa sua, ma se la cava”. E dal campione mondiale e recordman europeo di nuoto per atleti con disabilità intellettive e relazionali Paolo Zaffaroni arriva l’invito a incontrarlo alla piscina di Mozzate. Zaffaroni, che intanto lancia un messaggio solidale sul web “Lo sport non allontana, unisce!” con l’hastag #iostoconMatteo, si allena infatti in una squadra di nuotatori normo, seguendo lo stesso programma di allenamento e sotto un tecnico pronto ad allontanare qualsiasi genitore gli si presenti lamentando a torto che Paolo rallenterebbe il gruppo. Il timore, infatti, è che presto il brutto episodio di Sesto Fiorentino cada nel dimenticatoio e si ripeta in altre sedi o in altri sport, mentre solo un’azione quotidiana può infrangere le barriere sociali.
 
moscarella@swimbiz.it

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