E' ormai tarda sera , qui a Barcellona, l'ora giusta per fare il punto sulla giornata , la prima di questo mondiale 2013. Azzurri parte prima. Staffetta veloce con un quartetto da quinto posto, di più proprio non si poteva chiedere vista la difficoltà di Dotto di entrare in partita in questo mondiale, complice a discolpa un evidente e noto malessere fisico al collo. Per contro la vasca ha ritrovato la forma e lo spirito dell'Orso, quel Marco che in serata ha fatto sua l'adrenalina da competizione buona per i prossimi 50. Se i 100 in staffetta valgono al supermorale del bolognese, ben venga la tranquillità della finalista Ilaria Bianchi, settima e si vedrà. Piero Codia da Trieste, ma Anienino romano d'adozione, ha fatto di suo un record italiano nei velocissimi , anzi troppo per una finale, 50 farfalla.Ma è Don Fabio la vera scommessa, Scossoli come lo chiama il solito speaker anglofono: trauma pomeridiano per gli osservatori giornalistici in tribuna, perchè del settimo posto in finale molto si discuterà fino a domani ( oggi se leggerete fra poco meno di una ora) che comunque è già finale. “Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco” avrebbe chiosato il buon Trap , di calcistiche idee applicabili nel qualunque sportivo e non, rispetto alle previsioni da vigilia tendenti al massimo risultato possibile. Ma c'è sempre un discorso di cabala e di statistica, anche se azzardato. A Londra arrivò col secondo tempo in finale e finì settimo, qui è settimo e per la legge dell'inversione... E' un augurio certo, perchè domani (oggi) è un altro giorno..
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