Michael Phelps ieri secondo (51”65) nei ‘suoi’ 100 farfalla, dietro a Joseph Schooling (51”58) da Singapore, con quel commento a mezza bocca a fine gara “Qualcosa oggi mi è piaciuto, qualcosa no”. Ma i veri problemi per Phelps arrivano con i 200 stile libero. Solo quarto (1’48”73), lui che al Longhorn Invitational di Austin in Texas cercava anzitutto un gran tempo in questa gara, per prenotare un posto nella staffetta statunitense 4x200 ed evitare di doverli nuotare ai Trials(leggi qui). Obiettivo mancato e, a questo punto, ai Trials il Cannibale sarebbe atteso da un tour de force: 100 e 200 farfalla, 200 misti, più 100 stile e 200 stile per le staffette. Con relative batterie, semifinali e finali. Compito non semplice per qualsiasi trentenne (ne compirà 31 durante i Trials), Phelps compreso. Che potrebbe vedersi costretto a scartare qualche gara dal suo programma. Un altro trentenne statunitense, David Plummer, alle Arena Pro Swim Series d’Indianapolis si gode invece la migliore performance del 2016 nei 100 dorso. 52”40, più veloce anche del 52”48 che il campione del mondo, Mitchell Larkin, nuotò ai campionati australiani. Ma gli Usa festeggiano anche il 4'03"33 di Leah Smith nei 400 stile, 2° al mondo dietro la marziana Katie Ledecky, 4° miglior americana di sempre. E Chase Kalisz, 4'11"51 nei 400 misti, 3° al mondo quest'anno e 'tallonato' nel ranking dall'azzurro Federico Turrini (4'11"95).