Piscine Extraterrestri. Esisteranno altri sistemi uguali al nostro dove nuotare? Arrivo in piscina e tutto mi gira come in una galassia acquatica senza limiti. Penso alla teoria del big bang, i buchi neri, da dove arriviamo e dove stiamo andando, insomma sono come un ragazzino affascinato da un canale di discovery channel. Mi ha chiamato coach Gianni Butera e mi ha raccontato di Pia, la sua atleta, la professoressa Astone che di onde se ne intende al limite del Nobel. Avete certamente sentito parlare di onde gravitazionali, della loro scoperta, insomma Pia Astone è la prima astrofisica da piscina che io conosca, roba da brividi acquatici a pensare che lei, campionessa e nuotatrice master è riuscita a stabilire il “contatto” che aveva previsto Albert Einstein. Lei che a Cascina, in provincia di Pisa, è coordinatore di un progetto che ha già rivoluzionato il mondo e il futuro della ricerca - pensate alle onde prodotte nell’ultima frazione di secondo di una fusione di un evento cosmico accaduto un miliardo e mezzo di anni fa - ha già indossato la cuffia d’ordinanza per i chilometri previsti. Si è riscoperta master Pia a 45 anni, un passato da nuotatrice e da pentatleta con la De Gregorio, e oggi Gianni Butera mi fa notare che “da master 55 va più veloce di dieci anni fa” . La battuta mi viene facile “allora c’è vita nell’Universo” se con il giusto approccio. più s’invecchia e più si va più veloci. D’altronde, all’astrofisica di Pia qui si antepone e si studia la fisica acquatica di coach Butera. Non so se ho reso l’idea sulle onde gravitazionali che ha scoperto in team, ma vedo che Pia la scienziata ha un atteggiamento scientifico anche all’allenamento “nuoto e mi alleno sei giorni su sei, una media di otto chilometri a seduta”. Ma oggi è in scarico, perché domenica a Genova ci sono le gare “mi concentro sui campionati italiani e alcune gare regionali, amo il fondo e la competizione mi spinge a fare tutto con una profonda convinzione che il nuoto è funzionale non solo allo stare bene ma anche al mio lavoro, sia come docente che come ricercatore”. Sorride Pia, e a una cosa serissima come le onde, le sue clamorose e le nostre da piscina, mi scappa il domandone fatale “ma su Marte c’è acqua? Phelps è solo nell’universo?”. Con quel sorriso e simpatia che non la abbandona mai la professoressa ormai è contagiata dalla mia ricerca acquatica oltre le corsie terrestri e a battuta risponde “l’universo è talmente esteso e io sono praticamente certa che esistano tantissimi altri sistemi come il nostro. Il nostro Sole e la nostra Terra non hanno nulla di speciale, il problema è quanto sono distanti da noi. Raggiungere un pianeta simile alla Terra dove si possa nuotare forse non si riuscirà a fare visto che a oggi non riusciamo a superare la velocità della luce. Forse ci dobbiamo accontentare del nostro pianeta per poter nuotare, però è sicuro che nell’universo ci sono altri amanti dell’acqua come noi, e magari super evoluti rispetto a noi” Magari sono tutti come Phelps , e magari lui viene proprio da lì.
AUDIO - Ascolta le onde gravitazionali nell'audio originale(clicca qui)
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