Come titoli di coda di un grande film, a ricordare chiunque abbia contribuito all’impresa. Tratto da una storia vera, dopo il team free di oggi al torneo pre olimpico, l’Italsynchro può gridare: sì, siamo tornate alle Olimpiadi. Fu un’eredità pesante, quella presa dal Ct Patrizia Giallombardo. Prima di lei, l’era di Laura De Renzis e il bronzo mondiale di Beatrice Adelizzi a Roma 2009 “E’ rimasta la sua impronta di determinazione. E Patrizia ha aggiunto una conduzione quasi manageriale. Nel synchro, la mano dell’allenatore si vede tanto” commenta Francesca Gangemi, ex azzurra e talent di Swimbiz.it per il nuoto sincronizzato. Prese decisioni coraggiose, puntò su un duo giovane come Linda Cerruti-Costanza Ferro, che oggi vola alla sua prima Olimpiade per duellare con i mostri sacri “Ma fu pronta anche ad attingere il meglio da ogni collaboratore” . Dai tecnici “Roberta Farinelli ama grinta e potenza – la giapponese d’Italia Yumiko Tomomatsu – privilegia la parte tecnica” . Senza scordare il tocco russo, Anastasia Ermakova e Maximova Gana. O figure professionali come Michele Braga per la musica Interstellar Synchro(guarda il video), Enrico Zaccheo per la regia teatrale(guarda il video), Alessandro Vergendo per la respirazione(guarda il video) “Importanti anche per spezzare la routine in allenamento”. E la Federazione, le società, i dirigenti... Ognuno ha dato un contributo, in sinergia e non in conflitto “C’è anche molta continuità. Nello staff è rimasto uno zoccolo duro”. Ancor più le atlete. Certo, ora c’è il supporto dei gruppi militari, ma non si può ridurre solo a questo “La longevità agonistica, in uno sport duro come questo, non è mai scontata. Denota carattere non comune, neppure in nazioni come la Russia”. Paese ancora irraggiungibile. Ma intanto l’Italia lascia dietro, in un colpo solo, Canada e Spagna “In questi quattro anni, a ogni commento vedevo l’Italia migliorare e dare spettacolo. Ha curato la parte artistica, senza scordare la sua tradizione per tecnica e attenzione ai dettagli - mancava solo che anche i giudici se ne accorgessero - finalmente qualcosa è cambiato”. E verso Rio 2016, perché non sognare? “L’Ucraina oggi era davanti, ma per me resta tecnicamente inferiore”. C’è l’incognita asiatica “L’anno scorso la Cina fu allenata da un grande tecnico giapponese” quasi una vittoria politica, visti i dissapori tra i due Paesi e la popolarità di questo sport in Cina - ma pronta anche a non schierare le sue atlete migliori per le feroci rivalità tra province(leggi qui) “Ora quel tecnico è tornato a seguire il Giappone e l’effetto sulle cinesi potrebbe farsi sentire, magari liberando un posto sul podio”.