Filippo Magnini prende il microfono allo Stadio del Nuoto di Riccione, che succede? Se lo chiede il pubblico, se lo domandano in cabina di commento Rai Tommaso Mecarozzi e Luca Sacchi. E il capitano dà voce, a sorpresa, a "Un pensiero che maturavo in questi giorni". A 35 anni Magnini, Re Magno, dà ufficialmente "Addio al nuoto".
Esordisce con un "Spero di aver scritto pagine importanti". Decisamente sì: primo italiano a vincere l'oro mondiale nei 100 stile libero, unico velocista insieme a Popov e Biondi a vincerne due consecutivi, oltre a tutto il resto: 53 medaglie internazionali in vasca corta e lunga, dai Giochi del Mediterraneo al bronzo olimpico.
"Spero di aver insegnato qualcosa. Se andavo avanti a nuotare, era anche perché tanti giovani mi chiedevano di non smettere". Ringrazia tutti, come un direttore d'orchestra "Per 27 anni siete stati la mia famiglia" e poi sopravviene la commozione.
Sorprendente, soprattutto, il momento "Chiedo scusa all'Aniene e alla Fin per il fuoriprogramma". Aveva appena concluso i 200 stile, terzo (1'45"10) e con un Filippo Megli (1'43"92) che ne elogiava l'agonismo immutato. Improvviso come un fulmine a ciel sereno "Ma sono felice con me stesso" e si dice pronto a fare altro nella vita, anche se naturalmente promette che non si allontanerà troppo dal nuoto. Per ventisette anni, la sua famiglia.