Ieri era il 4 luglio, giorno di festa e di riposo negli Stati Uniti. E quanto ha faticato Melissa ‘Missy’ Franklin ai Trials olimpici di Omaha, se lei stessa ammetteva “Devo fare tutto per tornare ai Giochi, non importa come”. Con determinazione ha strappato il 23° tempo di qualifica per Rio nei 200 stile libero - e staffetta 4x200 - e nei 200 dorso. Obiettivo raggiunto, ma certo la Missy attuale non si può paragonare al Missile da 4 ori alle scorse Olimpiadi e 6 titoli ai Mondiali 2013. Nonostante la californiana fosse reduce da quei successi, indicata dai più come prossimo crack sportivo e mediatico del nuoto statunitense, una medagliata olimpica e primatista mondiale come Novella Calligaris diede un giudizio controcorrente. “Missy Franklin potrebbe anche dimostrarsi una meteora. Anche negli anni passati, quando vinceva ori a ripetizione, non ho mai apprezzato particolarmente né la sua nuotata, né il suo tipo di fisico - commentò la grande ex azzurra a Swimbiz.it(leggi qui) nel corso degli Europei di Berlino 2014 e già allora vedeva una Katie Ledecky dalle prospettive più ampie - più leggera sull’acqua, ha una nuotata che a me piace molto”.
Una Missy più fisica che tecnica? “Difficile da stabilire, se non la vedi allenarsi ogni giorno – commenta a Swimbiz.it Marco Lancissi, preparatore atletico della Fin al Centro Federale di Ostia – non ho visto come lei sia oggi, fisicamente parlando, ma ai Mondiali 2011 era anche più alta di me”. La statunitense in carriera ha anche subito infortuni alla spalla (2012) e alla schiena (2014), già di per sé zone delicate per un nuotatore “E, se davvero era la potenza l’aspetto su cui puntava di più, è anzitutto lì che l’atleta cerca di recuperare. E può essere un processo lungo”. Si badi, Missy Franklin non è certo passata dal tutto al niente: due ori e un bronzo in staffetta agli scorsi Mondali, argento nei 200 dorso e bronzo nei 200 stile. E l’età, 21 anni, è dalla sua parte. Ma certo non appare, al momento, la dominatrice assoluta di tre anni fa. In ogni caso, il consiglio per una carriera longeva “Come per ogni cosa è trovare un equilibrio - conclude Lancissi – in questo caso, tra tecnica e potenza. E il nuoto italiano, in questo bilanciamento, ha fatto notevoli progressi”.