Il Detti delle meraviglie, sinfonie acquatiche in una piscina di mezza estate: buon ferragosto a tutti, con qualche avviso ai nuotanti in bandiera azzurra. La stagione si chiude con un numero mondiale da record, il 14 sulla vasca di Kazan. Ma l’antivigilia ferragostana ha dato anche di meglio in prospettiva, con il gemello della bracciata, il Gabriele Detti appunto, capace di ritrovare se' stesso con gli acuti del miglior mezzofondista livornese. Mentre il gold Paltrinieri se la nuota ancora di Coppa del mondo e diventa sempre più personaggio da copertina, il camallo della bracciata si fa rivedere negli specchietti. E non son certo specchietti per allodole passeggere, cosa che ha capito prima di ogni miglior tecnico il presidente Paolo Barelli. Foto selfie, i gemelli della bracciata son tornati, appunto, storie semplici nate e cresciute nella via Gluck che poi altro non è che il centro federale di Ostia, dove se la suonano in coppia per poi orchestrare in giro per il mondo. Ma se Paltrigol va a segno come un siluro nei 1500, Detti non è certo da meno, L’avessimo portato a Kazan, altro che arpe, partivano i tromboni, riflettiamoci spartito alla mano e tempi cantati alla premiere di categoria del Foro Italico. C’è da esserne Felix, come il Mendelsshon del sogno di una notte di mezza estate. Che magari, tra un anno a Rio, con due virtuosi del genere…
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