Quale atleta non sogna di disputare le Olimpiadi in casa? Soprattutto se è la prima edizione dei Giochi a disputarsi nel tuo Paese, anzi nel tuo Continente. Soprattutto se da dieci anni sei l'uomo che, in quel Paese e in quel continente, ha trasformato il modo di vedere il tuo sport; gli ha dato popolarità, donato forma. Soprattutto, se ti chiami Cesar Cielo. 21"91 nella finale dei 50 m stile libero al Trofeu Maria Lenk, terzo, significa addio all'ultima speranza di volare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Davanti a lui Italo Duarte (21"82), il nuovo che avanza, e l'avversario di tante battaglie Bruno Fratus (21"74). A voler essere brutalmente concreti, è uno shock anche per il marketing di Rio 2016 che tanto aveva investito e puntato sull'immagine del nuotatore più veloce della storia. Scriveva Globoesporte che, prima delle batterie del mattino, era calato il silenzio totale nello stupendo Stadio Acquatico (guasti elettrici a parte) che ospiterà anche i Giochi Olimpici. Persino chi era appena uscito dall'acqua, restava sul bordovasca in religioso silenzio a osservare la corsia numero 4. Aveva nuotato 21"99, sotto al tempo limite per Rio, grida di esultanza e speranza correvano tra i tifosi. "Io credo in lui" aveva detto pochi giorni fa a Swimbiz.it(leggi qui) Alex Pussieldi, commentatore per la tv brasiliana. Ma lui no, era deluso. Ne ha viste troppe e già sapeva che qualcosa non andava.
Doveva essere l'anno della rinascita, dopo un 2015 desolante. Era tornato dal suo vecchio coach d'America, Scott Goodrich, che l'aveva portato all'oro mondiale nel 2013. E' anche diventato padre "Può aiutarlo a superare la sua emotività in gara" spiegava l'ex azzurro Marcello Guarducci. Sembrava una favola, tutto era pronto per l'ennesimo pianto di gioia sul podio. Ma la stagione ha dato segnali sempre più inquietanti. Nei 100 stile aveva mancato persino un posto in staffetta(leggi qui). Aveva puntato tutto sui 50 stile, la lotteria acquatica, la gara che per antonomasia non concede semplici previsioni. Eccole, le lacrime in diretta tv, ma stavolta sono di amarezza
"Il Brasile ha i suoi due migliori, in bocca al lupo a loro. Ho dato la mia vita, ho lasciato la mia famiglia per allenarmi negli Usa. Perdonami papà, perdonami mamma. Stavolta non ce l'ho fatta" le sue parole a SporTv.