"Abbiamo fatto un bell'avvicinamento per arrivare nel migliore dei modi. A Santos ci hanno agevolati in tutto, dal cibo agli orari: ci allenavamo tardi e cenavamo alle 23 perché gareggeremo tardi. Era tutto perfetto, anche la vasca" sono le parole di Federica Pellegrini, riportate dall'Ansa, reduce dal raduno pre olimpico dell'Italnuoto. E nell'elogio del simbolo del nuoto azzurro, portabandiera dello sport italiano alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, c'è la migliore testimonianza di un collegiale preparato con cura dalla Federnuoto. Con ben due anni d'anticipo, pensando a quel primo viaggio esplorativo(leggi qui) del Direttore Tecnico dell'Italnuoto, Cesare Butini, e del Team Manager dell'Italfondo, Stefano Rubaudo che peraltro, essendo italo-brasiliano, sapeva bene come muoversi. La scelta oculata di un luogo adatto dal punto di vista logistico e tecnico, caduta alla fine sulla Universidade Santa Cecilia, e l'accordo siglato prima che altre nazioni potessero metterci gli occhi sopra. Proprio Rubaudo, poche settimane fa, agli Europei di fondo dichiarava a Swimbiz.it(leggi qui) "Qui ci sono i più forti d’Europa e tutti, dalla Germania all’Olanda alla Francia al Regno Unito, tutti ci chiedono come facciamo, com’è organizzata la Fin. A livello organizzativo siamo una macchina da guerra, come una multinazionale".