La sua storia era finita anche sul sito ufficiale degli European Games di Baku, dopo l’argento dal trampolino dei 3 m. Anche in Azerbaijan erano rimasti affascinati dalla storia di Adriano Ruslan Cristofori. Moderno, e reale, Oliver Twist nato in Ucraina e adottato all’età di quattro anni da una coppia italiana, vissuto in Spagna prima di approdare a Roma(leggi qui). “Il tuffatore italiano, orfano, che mette l’argento(leggi qui) nella giusta prospettiva”, così titolarono, facendo eco alle sue parole “Ricordo la prima volta che li incontrai in orfanotrofio. Un’emozione fortissima, ancor più che vincere quest’argento”. Dopo l’avventura di Baku, Adriano è diventato testimonial di Amici dei Bambini (Ai. Bi.), organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie. E, ancora una volta, ha mostrato la capacità di mettere le cose nella giusta prospettiva. Sa di essere un “privilegiato” per aver trovato una famiglia che lo amasse al punto che “Mia madre mi parlava in ucraino e poi in italiano. Ero piccolo, ma già allora apprezzai moltissimo lo sforzo. Per me fu molto naturale passare da una lingua all’altra”. Per questo è stato a Gabicce Mare, nelle Marche, dove ieri e oggi si è tenuto il convegno internazionale "Adozione internazionale in cerca di futuro" per raccontare ancora una volta la sua storia e lanciare un appello affinché “Altri bambini possano provare la fortuna che io ho avuto e si chiama Famiglia – e incoraggiando le famiglie stesse a superare – la paura di adottare. E’ uno scambio di affetto: tra due genitori che vogliono donare amore a un figlio, e un bambino che desidera solo avere una mamma e un papà. Adottate, perché è bellissimo”.
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