E’ arrivato in un lampo flash. Il Presidente del Coni (e Aniene) Giovanni Malagò, appassionato frequentatore del jogging (e calcetto) non sta mai fermo un momento, e in Fin nemmeno sapevano di questa improvvisata. Destinazione principale Arco di Trento, per ritirare il premio Beppe Viola questo pomeriggio, ma subito la strada si è concentrata in una rapida deviazione su Verona centro Federale. Crocevia olimpici a pensarci bene, da e per Verona dov’è ritornata ad allenarsi Federica Pellegrini con il suo team dopo la trasferta americana. Cinque settimane di distacco, prima della prima questa settimana, da venerdì al Trofeo Città di Milano organizzato dalla famiglia Del Bianco. Non è la prima volta che il Presidentissimo cerca e trova a casa la sua numero uno, un legame che va al di là dei colori gialloblu Anieni. Malagò-Pellegrini è un let motiv di fraterna sfida a tutti i clichè che vedono il numero uno dello sport italiano legato di un sentimento che va oltre la corsia, oltre lo sport. Pellegrini è come una figlia. Punto. Una figlia campionessa, mantra societario, numero uno del nuoto e dello sport azzurro. Cosa si saranno detti Giovanni Malagò e Fede è nella stretta confidenza dell’incontro sotto il pallone dell’ “Alberto Castagnetti”. Forse un accenno al prossimo pronunciarsi del Coni sul Portabandiera olimpico o più semplicemente un in bocca al lupo per il crocevia olimpico in direzione Rio. Malagò-Pellegrini insieme fanno sempre notizia, anche dentro i sacri confini federali.