Nei giorni scorsi, a Swimbiz.it si è parlato dei possibili cambiamenti portati dalle nuove modalità di marketing e comunicazione, il Guerrilla Marketing(leggi qui). Sul tema interviene ora Enrico Flavio Giangreco, giornalista e docente di “Marketing e Comunicazione nello Sport” presso il "Master in Diritto e Management dello Sport" della Università E-Campus“Va anzitutto valorizzata fino in fondo la conoscenza” – commenta a Swimbiz.it – “nel senso che lo sport, in questo caso sport acquatici, diventa concept di marketing se riesce anche a trasmette il suo valore culturale”. Il Guerilla Marketing cambia anche il concetto di consumatore, dichiara il giornalista “i vecchi “consumer” che identificavamo in un certo modo lasciano sempre più il posto a persone che usano prodotti e servizi legati al web e attraverso di esso s’interessando dei contenuti dello sport”. E per attirare fan “Sono fondamentali fenomeni virali e tecniche per coinvolgere il pubblico, come farli diventare protagonisti di una giornata insieme agli atleti” - ma allo stesso tempo - “Bisogna scoprire nuovi contenuti e nuovi modi di far intendere il senso dello sport. Il nuoto può farlo tranquillamente, ma c’è bisogno di un approfondimento del senso, del contenuto e del valore culturale dello sport”. Come per il cinema, si utilizza il campione di turno per attività di promozione, ad esempio Federica Pellegrini per il nuoto “Sono un estimatore della Pellegrini. Anche come persona, è stata brava a veicolare certi messaggi, perché “dentro” e non “fuori” dal mondo e sa spaziare in ambiti oltre lo sport”. Un limite degli sport acquatici è la stagionalità: in mancanza di un grande evento sportivo, le attività di marketing e comunicazione sono quasi pari a zero. Per Giangreco: “E’ necessario curare non solo l’evento, ma anche il pre e post” — e continua — “fare in modo che l’effetto di marketing e comunicazione si dilatino”. Ma per farlo bisogna fare scelte attente “A cominciare da professionalità ecompetenze. Se non hai persone in grado di manovrare bene quella materia, e fare in modo che tutto funzioni al meglio, diventa difficile raggiungere gli obiettivi. Di certo non abbiamo bisogno di persone che s’improvvisino”.