Giusto ieri, a Swimbiz.it, Fabrizio Failla di Rai Sport citava gli eloquenti dati della EBU-Uer “Ai Mondiali di Kazan abbiamo avuto punte del 10% per gli ascolti, qualcosa di straordinario. E la Rai, quindi l’Italia, offre agli sport acquatici il maggior minutaggio di tutta l’Europa”(leggi qui). Oggi, in comunicato ufficiale la Fina annuncia con soddisfazione che i Mondiali di Kazan 2015 sono stati uno dei maggiori eventi sportivi del pianeta, con un seguito cumulativo di 6.840.601.835 di telespettatori in tutto il pianeta. Si conferma il trend in continua crescita, considerato che Barcellona 2013 si concluse con 4.5 miliardi di persone davanti alla tv. E le aziende non stanno a guardare, vedendo nel seguito crescente un’opportunità d’investimento: Kazan ha visto una corsa sfrenata alla partnership o sponsorship dell’evento, dalle banche alle compagnie petrolifere(leggi qui). Coca-Cola si è persino ingegnata per arginare i limiti della legge russa all’importazione di prodotti americani attraverso una controllata(leggi qui), pur di esserci. La stessa Coca-Cola aveva già investito nel nuoto come sponsor del primo meeting Singapore Swim Stars e un altro brand internazionale come Walt Disney ha scelto Cameron Van Der Burgh come testimonial di un parco di divertimenti in Sudafrica. “Proprio in virtù di quest’interesse, non va sciupato per la poca attenzione prestata all’evento sportivo: bisogna ‘vestire bene’ le piscine con un vero marketing oculare per attrarre spettatori e sponsor” ammoniva ieri Fabrizio Failla.
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