Sarò breve e schematico, tanto il concetto lo vado ripetendo in ogni spazio utile da tempo, trasmissioni televisive che hanno la bontà di ospitarci e radiofonici pensieri raccontati anche alla sora Maria, che alla fine si chiede parlando di nuoto a modo suo, con chi si fidanzerà di prossimo la Federica Pellegrini. A noi interessa però, da tempo, il “conto economico” del nuoto, della vasca in ogni latitudine, dell’acqua in cui siamo giornalisticamente impegnati nel nostro mestiere di cronisti.
Il nuoto vince, è lo sport più vincente di questo nostro Paese abbattuto nella sua dignità sportiva da un calcio eliminato da una partecipazione mondiale che era il biglietto minimo di ingresso e che non può più arrogarsi il diritto di definire gli italiani un popolo di pallonari che corrono dietro alla palla come fosse l’unica cosa in cui siamo (eravamo) bravi. Lo abbiamo sempre detto che contano le medaglie olimpiche e mondiali e europee, la popolarità acquatica che godiamo a prescindere dalle evidenti devianze gossipare della sora Maria, e lo diciamo con simpatia perché il contesto vincente implica anche questo vi piaccia o meno.
Un “conto economico” che ben ha analizzato il collega Marco Travaglio, Direttore del Fatto Quotidiano che in un momento ieri sera a “Di martedì” si è trasformato in un’analisi impietosa del conto economico di molto sport senza risultati, e dell’unico ambito vincente, cioè quello dell’acqua azzurra. Di Federica Pellegrini “che purtroppo va in pensione” anche se a noi caro Direttore risulta per il momento il contrario e almeno, dopo essersi qualificata, i mondiali lei li ha vinti. E dell’asso Paltrinieri, trionfatore azzurro in uno sport, il nuoto, diffuso in tutto il globo terracqueo. Noi aggiungeremmo Gabriele Detti e il fantastico mondo del fondo marino - ma anche tuffi e sincronizzato – che, a dispetto del nome, più che a fondo come a altri succede, ci porta in gloria. Fuori la vasca, il deserto, come dice Travaglio. È un Fatto acquatico.