Lo spirito, la consistenza di una nazione ha una distanza fondamentale che si sviluppa in quattro vasche per quattro, ovviamente lunghe. Lo ripeteva spesso Alberto Castagnetti, l’inventore del nuoto azzurro moderno, indimenticato non solo per la grande capacità tecnica ma soprattutto per l’analisi senza fronzoli: duecento metri in staffetta sono come il termometro per il medico, il parametro base. E a dire la verità quel parametro base è un po’ il cruccio dei nostri tempi, sempre alla ricerca dell’idea di nazione in funzione mondiale e olimpica. Sarò breve e riassuntivo, perché il tredicesimo posto dei mondiali di Kazan ci impone una qualifica (si sono qualificati i primi dodici) che in qualche maniera fa sì che nell’ambito la nostra Olimpiade parta prima già in fase quattro, che sono gli ultimi posti disponibili per Rio. I 200? Una gara complicata ma di grande appeal anche nell’individuale, che comunque guarda alla tabella nazionale più selettiva del tempo FINA (1’47”97): tre parametri a colonna, A-B-C ( 1’46”5-1’47”2-1’47”8) che sembrano un test di accesso universitario di ingegneria natatoria: ai primi di aprile si apriranno i blocchi, e il magico mondo dei due decreterà i primi test d’ingresso. Il parterre? E’ forse il più denso e stimolante della stagione con otto top swimmers più uno: il compagno Divino nazionale, Filippo Magnini, è coi suoi 34 anni (età aggiornata al 2016) il migliore (1’48”18 Kazan) ma il capitano dovrebbe scegliere, come va ripetendo, lo storico cento da ultima battaglia. Quindi all’assalto ci sarà la formula Tre Di, come una cuffia da competizione – Di Fabio, Di Giorgio, D’Arrigo - il diciottenne Alessandro Miressi, il lepre 2 Gianluca Maglia (team Pellegrini) e le due vecchie volpi d’esperienza Marco Belotti e Damiano Lestingi. Più un pensierino a Jonathan Boffa a chiudere i cancelli. Fate le vostre tabelle e puntate, fate i vostri giochi, i duecento vi aspettano. Ingegnatevi al meglio su quel che sarà lo spirito olimpico.
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Filippo Magnini ha twittato, a commento dell'editoriale "200... che fatica!"