Il nuoto azzurro fa davvero invidia in tutto il mondo. Non è solo il centro federale di Ostia ad attirare stranieri, che ieri hanno disputato gli ultimi allenamenti con Paltrinieri & co(leggi qui). Anche l’Italfondo fa scuola e così, dopo la speical guest Ana Marcela Cunha – sfidante olimpica dell’azzurra Rachele Bruni - al collegiale di Rio “Due brasiliani e il sudafricano Nicolaos Manoussakis hanno chiesto e ottenuto di unirsi al raduno azzurro in Sudafrica. Abbiamo portato un gruppo numeroso, per lavorare non solo con chi andrà alle Olimpiadi, ma anche chi farà gli Europei di Londra” spiega a Swimbiz.it Stefano Rubaudo, team manager dell’Italfondo. Come sempre versione ‘cronista inside’, su Twitter annuncia la vittoria di Simone Ruffini e Aurora Ponselè in un test sui 10 km “Rachele Bruni aveva un fastidio alla spalla e tornerà a gareggiare in Coppa del Mondo – ma anche l’aggiornamento sul possibile, discusso uso della muta(leggi qui) nelle gare di acque libere alle Olimpiadi di Rio 2016 – niente muta a Rio. Se entrerà in vigore, sarà solo dopo i Giochi e a seguito di studi e ricerche”. Mentre gli azzurri si dividono tra allenamenti, gare e incontri ravvicinati del leonino tipo – com’è successo a Mario Sanzullo – in Brasile è tema d’attualità l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sul virus Zika, come fece col Dengue(leggi qui), diffuso nel Paese. Il virus, che dal Sud-Est Asiatico e dalle isole del Pacifico è arrivato in Sudamerica, si diffonde attraverso la puntura della zanzara Aedes e può colpire le donne in gravidanza, ponendo i nascituri a rischio microcefalia. Ma può anche causare problemi neurologici negli adulti. Rubaudo, italo-brasiliano, invita a non cadere in allarmismi, almeno per quanto riguarda la manifestazione olimpica “E’ ovvio che, in un evento del genere, sarà posta particolare attenzione alla salute. E una semplice precauzione, come sempre quando si tratta di zanzare, è evitare le acque stagnanti”. E il Brasile porta anche liete notizie “Ho tenuto una conferenza in una scuola in provincia di San Paolo, con 90 bambini tra i 14 e i 16 anni, interessati a sapere come si prepara per un’Olimpiade - senza dimenticare l’importanza sociale – d’impegnare ai giovani nello sport, per toglierli dalla strada e aprir loro opportunità”. E il nuoto azzurro fa scuola.
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