C'è chi va per la sua strada, la solita Russia che sfonda addirittura quota 96 punti. E forse mastica ancora amaro per la sconfitta subita ieri dal duo azzurro Minisini-Flamini, prima e storica vittoria mondiale per l'Italsynchro(leggi qui). Rara occasione - anche se era già successo a Kazan 2015, contro gli Stati Uniti - in cui le russe lascino per strada un oro. Per la squadra del Ct Patrizia Giallombardo, oggi nella finale del tecnico l'obiettivo erano i 90 punti, pienamente raggiunti (90.7617). Gli spauracchi del passato, Canada e Spagna, sono ormai alle spalle. A Budapest, L'Italsynchro entra ufficialmente in una dimensione d'élite, in un club ristretto ed esclusivo. Le ragazze guardano avanti, alle potenze mondiali Ucraina e Giappone - la Cina sembra già entrare più in una 'dimensione Russia ' - da raggiungere nei prossimi anni per sognare una medaglia. Non sarà semplice, atlete esperte e blasonate lasceranno per dare il cambio alle giovani. Ma la nazionale ha già cambiato molto negli anni, alzando sempre l'asticella.