Sette anni fa, era il 2009, fu un bronzo. Il primo, con l’effetto adrenalina misto a sorpresa che fa quando arrivi su un podio mondiale per la prima volta nella tua disciplina. La medaglia di “Bea” Adelizzi fu più di una medaglia però. Fu l’interruttore per aprire i margini all’insù dell’Italsynchro. Un bronzo storico, quello del mondiale romano che in qualche maniera riporta oggi non un paragone, ma un’attenta analisi prima di quello che sarà Rio 2016. Olimpiade che contiene già una clamorosa, attesa e storica qualifica(leggi qui). La prima vera Olimpiade di squadra, evento che ha fatto inorgoglire Laura De Renzis e le ha fatto provare un'emozione da “brividi” come quella volta sotto lo schianto del sole romano. In quel mondiale e di quella storica medaglia la De Renzis era commissario tecnico azzurro, capelli biondi e occhi azzurrissimi puntati al cielo, gli stessi che si illuminano oggi nell’attimo esatto in cui una qualsiasi sincronetta varchi la soglia della vasca. Lo stesso ruolo che oggi ricopre nel nuoto suo marito Cesare Butini. Ecco, da allora pare un’altra stagione in punta di gamba di balletto, quanto è cambiato in brevissimo questo mondo, che a vederlo da fuori pare sempre sulle sue nell’attesa del grande salto all’insù tutte insieme. Che è arrivato, il salto, caricato a molla a partire dal synchro maschile con Giorgio Minisini, che in coppia femminile realizza a suon di medaglie la nuova formula azzurra fatta di un corso nuovo, stimolata dalle medaglie miste. Storico non è abusato come termine, perché dalla storica prima medaglia mondiale di Adelizzi, si passa alla storica nazionale che mette un altro sigillo di presenza, ha un percorso che parte da lontano. Come la maggior parte delle sue sincronette “Le ragazze che da allora” spiega a Swimbiz.it De Renzis, oggi responsabile tecnica federale del nuoto sincronizzato “inseguono un sogno e lavorano con una dedizione incredibile, e sono quasi tutte le stesse, le senatrici della vasca”. D’altronde, in uno sport dove la tecnica e l’espressività contano moltissimo, l’esperienza gioca una grande carta. Già, l’esperienza, che è anche quella, tecnica, di un ex cittì sempre alla finestra “la mia analisi? Il nostro sogno, di tutti noi che siamo stati alla guida di questa nazionale, come l’attuale cittì Patrizia Giallombardo, è quello di arrivare in alto. Per questo i due risultati storici, quello di Roma 2009 e l’ultima qualifica, bisogna leggerli e adattarli al futuro prossimo di questa nazionale, ma esprimono il lavoro incredibile che è stato fatto negli ultimi quindici anni”. L’importante è non perdere posizioni, ma allargare gli orizzonti. Come quelli di Laura De Renzis, cuore azzurro, che esalta di base “le migliaia di ragazzine, dall’agonistica alla propaganda in Italia” mentre collabora con la nazionale della Repubblica Ceca con il Suo doppio verso Rio. In fondo il cuore allenante è sempre pronto, verso il futuro di questa meravigliosa disciplina che è il nuoto sincronizzato, un Italian Dream Synchro.