L’Accademica della vasca

cecilia20e20tesi.png

Tesi, antitesi e sintesi. La prima, nostra, riguarda l’importanza della vasca che si apre tra poco con gli europei in Israele. Una vasca corta, con tutte le opposte tesi che riguardano il significato che assume una competizione “corta” ma pur sempre competizione di alto livello è. Non sarà vasca olimpica, quella lunga da cinquanta metri, ma nell’anno olimpico conta il risultato in tutte le sue forme e metriche. Conta per il morale, conta per il medagliere, conta perché le medaglie in qualunque versione sono il miglior viatico e la formula migliore per fare il carico di adrenalina olimpica. La sintesi? Andiamo al primo europeo fuori i confini della vecchia Europa per provare a ritoccare all’insù il nostro “borsino” europeo, quello delle sempre mirabolanti imprese azzurre da medagliere continentale, e sono d’accordo con il collega telecronista Rai Tommaso Mecarozzi che ieri, intervistato da Swimbiz.it(leggi qui), allargava il solito orizzonte giovani da tenere d’occhio alla ribalta del blocco di partenza. Io punto sul collettivo per fare il pieno, e anche sui senatori della corsia, nerbo e esempio per tutti. E a proposito di medaglie, e quindi di Tesi da commentare, permettetemi un ringraziamento particolare alla neo dottoressa Cecilia Amaini che qualche giorno fa ha discusso la sua tesi di laurea in scienza delle comunicazioni all’Università di Genova dal titolo “Comunicazione e Sport: il caso del nuoto. La trasformazione nel mondo delle telecronache e del giornalismo sportivo” con un ampio studio analitico sul “caso Swimbiz”, che poi è l’analisi ben costruita e commentata del nostro mondo del nuoto in continua evoluzione, ma che ha sempre e comunque nel suo dna la fame di vittoria per alimentare la passione e il desiderio di milioni di appassionati. Per noi è una medaglia, di buon auspicio accademico per quelle della vasca che si sta per aprire.

zicche@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram