Un blitz a Ginevra, alla ricerca di una gara internazionale in vasca da 50 m. E lo scorso weekend svizzero è trascorso con più piacere “Ritrovando due amici come Nicola (Cassio n.d.r.) e Paolo (Bossini n.d.r.)” conferma a Swimbiz Christian Minotti, responsabile delle giovanili all’Aniene. Eccoli lì, i tre moschettieri “Che strano ritrovarsi da allenatori, ma è bello vedere che ognuno sta costruendo qualcosa - e ritrovarsi per un caffè – ma non quello svizzero!” subito precisa Bossini. A Ginevra, Minotti ha accompagnato Simona Quadarella “Sono gare per far capire ai ragazzi il vero senso di quel che fanno, il loro obiettivo - l’anno scorso - Simona ha avuto un exploit impressionante(leggi qui), penso che per Rio 2016 faccia più di un pensiero. E’ una che si gioca tutto, anche a Ginevra ha tallonato un’americana più esperta”. E come le Little Italy di una volta, che facevano sentire a casa gli italiani ovunque emigrassero, italo-enclaves natatorie spuntano ovunque (Svezia, Turchia, Svizzera, Stati Uniti...) “E’ bello potersi appoggiare a tecnici italiani anche all’estero, per scambi, collegiali... – e per confrontarsi – Gianluca Alberani(leggi qui) mi diceva che in Florida è tutto diverso: i ragazzi pagano cuffie, trasferte… E’ positivo che i tecnici italiani si aprano, e anche l’Italia ha molto da insegnare perché, pur essendo un Paese piccolo, tiriamo sempre fuori talenti e spesso li gestiamo meglio nel tempo”. E se Cassio mira a esportare il modello Aniene(leggi qui), Paolo Bossini cerca di “Mettere in pratica quel che lì ho imparato, anche senza quella disponibilità economica. A Pesaro ho ereditato un gruppo abbastanza numeroso che vorrei far crescere gradualmente; in futuro spero di avere un 'pacchetto atleti' considerevole. E lo stesso sta facendo Cassio: il livello svizzero è ancora basso, ma sta salendo perché gestito da persone straniere che portano nuove tecnologie”.
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