La tavolozza è completa, e non è solo quella del celebre ristorante-mensa “Il Pescatore” di Ostia. Mentre Gabriele Detti si prepara all’ultima di campionato, gli assoluti a Riccione nei prossimi giorni, Gregorio Paltrinieri si rincorre di cerimonia in cerimonia – oggi i collari d’oro, domani il Presidente della Repubblica - ma alla fine il richiamo dell’allenamento si fa comune. Tutti in vasca al centro federale, piccolo break a tutta pasta e sugo per Greg, ancora “sfasato” da Indianapolis, ma qui la corsa sembra non finire mai “stamattina mi hanno fatto l’ennesimo controllo antidoping, hanno bussato forte alle 6 alla porta della mia camera, quasi non sentivo, tanto ho bisogno di dormire”. Fortuna che c’è Letizia con lui, l’amorevole fidanzata che studia mentre lui macina chilometri (medicina, il prossimo esame è microbiologia) lo osserva e se lo coccola verso casa, in treno domani sera “a Riccione non ci sarò, farò solo il campionato a squadre per la società di papà. Poi solo vacanza, magari me ne vado a vedere una gara di coppa del mondo di sci su in montagna”. Il Moro Stefano Morini è leggero, e d’altronde non lo puoi essere sotto il Natale alle porte, leggerezza d’acqua che precede il ritorno guerreggiante da gennaio, sempre a Ostia, prima di rimettersi in altura verso il Messico. Adesso c’è solo la proiezione del Moro, come una demoscopica acquatica verso Rio “andiamo avanti così, ma oltre a Gregorio non bisogna farsi sfuggire Gabriele Detti…”, come un faro, un occhio di bue sul gemello della bracciata “se facciamo una proiezione in lunga (vasca n.d.r.) rispetto al tempo dell’argento europeo, usciamo con una prospettiva molto interessante per Rio”. Come dire attenzione all’insider acquatico versione duepunto zero, l’altro risvolto a tutto turbo per i fantastici millecinquecento metri…
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