Linda Caponi, mens sana in corpore sano

Copyright foto: andrea masini-deepbluemedia

A volte i condizionamenti hanno la meglio sulla condizione. Accade che vinci due argenti ai Mondiali Juniores, che inizi ad andare più forte delle altre in vasca. E il tuo mondo va anche più veloce, troppo, col suo carico di nuove pressioni e aspettative che non riesci a sostenere. “C’era chi dava già per finita la carriera di Linda Caponi, dopo Dubai 2013, perché i risultati non arrivavano più – racconta a Swimbiz.it Diego Polani, psicologo Fin – fu il suo allenatore, Giovanni Pistelli, a contattarmi e abbiamo iniziato questo percorso l’ ottobre scorso, con un classico lavoro mentale e sulle emozioni fatto di esercizi specifici”. Un lungo percorso “Perché i professionisti sanno bene che con la psicologia ci vuole tempo e lavoro per iniziare a vedere frutti. Col Setterosa di Fabio Conti (leggi qui) – poi bronzo mondiale a Kazan - il tempo a nostra disposizione era inferiore, ma siamo comunque riusciti a lavorare bene”. Due anni dopo Dubai, di nuovo Mondiali Juniores per Linda Caponi. A Singapore, il 4° posto negli 800 stile e ha vinto oggi il bronzo nei 400(leggi qui) “Stabilendo anche il nuovo record italiano Cadette che apparteneva a Federica Pellegrini”. L’obiettivo finale nel lavoro con lo psicologo, come sempre “E’ che l’atleta diventi in grado di ripetere autonomamente quegli esercizi. In questi giorni io e Linda ci sentiamo via Skype, più che altro per ricordarle su quali dettagli concentrarsi – ma una chiamata allo psicologo sportivo è sempre una sana abitudine – è bello quando sono gli atleti che spontaneamente mi cercano per un consiglio. Come fa, ad esempio. Giada Galizi e ha fatto anche Alice Mizzau prima dei Mondiali di Kazan”.
 
moscarella@swimbiz.it

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