Benedetta Olimpiade, ci risiamo. Il miracolo tecnologico e scientifico si rinnova ogni quattro anni, in una maniera che è quasi proporzionale alla comparsa dei cerchi olimpici. Di cosa parlo? Della tecnologia e degli studi che portano al massimo sforzo aziendale per dare al nuoto una conformazione sempre più “estrema”, sempre più in linea con i tempi. Che non sono solo quelli degli ultimi anni più stilisticamente e cronometricamente performanti, ma anche quelli della ricerca assoluta della perfezione, come se il corpo del nuotatore uscisse da uno di quei box da galleria acquatica del “vento” pronto a “sgommare” in vasca. Oggi Swimbiz.it ha giustamente dato spazio all’analisi del nuovo costume che il brand Arena(leggi qui) propone sul mercato dell’agonismo in versione olimpica, richiamando il paragone con la stessa ricerca spasmodica della Formula Uno da cui poi trae beneficio anche il corso normale delle cose fuori pista. Come dire che se Arena è la prima a uscire con il costume modello “verso Rio”, già in precendenza l’italianissima Aqua Sphere ha lanciato l’occhialino modello X-Ceed che MP, il marziano Michael Phelps userà in vasca a Rio. Dai costumi agli occhialini con visione panoramica il passo verso il nuoto millenium è già un’incredibile sfida nella sfida nel mondo delle aziende che vestono e rendono il nuoto sempre più marziano. Nell’eccezione della seconda vera rivoluzione industrial-acquatica di questi ultimi quindici anni, dove la ricerca delle aziende ha bruciato a suon di record i quarant’anni precedenti del normal nuoto. La prima revolution fu quella deicostumoni, dei gommati fuoriserie, per passare alle cuffie modello pelle coi siliconi di ultima generazione, le famose 3D. E domani? Ci aspettiamo certamente le risposte a breve dei competitor, perché l’Olimpiade è il momento più alto dellaboratorio techno-swim pronto alle mirabolanti imprese della vasca.