Nello spot di Sun, anche un messaggio “politico” per Park

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Circa un’ora fa, la tv cinese svelava il messaggio di Sun Yang che l’olimpionico cinese aveva pre annunciato il giorno prima sui social network(leggi qui). Uno spot pubblicitario, ma anche una sorta di lettera aperta da parte dell’olimpionico di Londra 2012, che Swimbiz.it ha seguito in diretta streaming. E in un’epoca globalizzata –giusto in questi giorni i governi di Italia e Cina annunciavano un corpo di polizia sino-italiano per garantire la sicurezza dei cittadini cinesi a Milano e Roma – un lettore di Swimbiz.it di origine cinese ci ha gentilmente offerto la traduzione delle parole di Sun. Uno spot pre olimpico, appunto, ma anche una lettera aperta. Sun ha voluto ringraziare tutti coloro che solitamente non compaiono davanti alla telecamera: i tecnici e asistenti, lo staff, i medici, gli amici… I fans che lo hanno supportato anche dopo la vicenda della squalifica di tre mesi per doping “oscurata” dall’agenzia antidoping cinese fino a sanzione conclusa(leggi qui). Dei suoi genitori dice “Grazie papà, per la mia altezza e il mio splendido patrimonio genetico. Grazie mamma per avermi detto: ama il nuoto, ti accompagnerà sempre”.

Lo spot di Sun Yang
Lo spot di Sun Yang

E Sun dice persino grazie A ogni avversario per tutte le nostre magnifiche sfide” aggiunge Sun, che ha in particolare un pensiero per il coreano Park Tae-hwan “Mr Park, ti sfido, ma non prenderla male”. I due sono da sempre rivali, ma hanno un ottimo rapporto e in Cina c’è persino chi vede nella loro amicizia un possibile esempio di distensione tra il gigante asiatico e la Corea del Sud "Insieme, porteremo in alto il nuoto asiatico" disse qualche anno fa Sun in un'intervista. Ma il messaggio “politico” del cinese potrebbe anche essere di altra natura. Un “invito” al Korean Olympic Committee perché faccia un’eccezione al suo statuto antidoping e conceda la nazionale olimpica a Park(leggi qui). Nei giorni scorsi, il Koc ha già subito la pressione dell’opinione pubblica coreana, che attraverso un sondaggio popolare si è messa dalla parte del nuotatore. Molti giuristi del Paese, e lo stesso ex Presidente dell’Agenzia Mondiale Antidoping, Richard Pound (in un’intervista all’agenzia Yonhap), criticano dal punto di vista legale il Koc. La regola che vieta a un atleta che abbia scontato una squalifica per doping di entrare nella nazionale per i tre anni successivi, sarebbe contrasto con le regole dell’International Olympic Committee, che vietano a un atleta di essere punito due volte per una stessa infrazione dello statuto antidoping.

Si ringrazia Wu Qiang per la traduzione

moscarella@swimbiz.it

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