Ventisette luglio duemila e undici. L’ultima medaglia mondiale di Felipe França Da Silva; quella volta era in vasca lunga a Shangai. La consacrazione internazionale, dopo l’argento di Roma 2009; alle Olimpiadi di Londra 2012, il brasiliano arrivò carico di aspettative. Forse troppe. Cedette in semifinale, precipitando al 12° posto. Uno shock, il primo di molti. Improvvisamente, Felipe non si sentiva più a suo agio in vasca “Non si divertiva più” racconta a Swimbiz Luis Alberto Laera. Sì, perché c’è anche un po’ d’Italia nella favola d’oro di Felipe França, una tripletta degna di Ronaldo (il fenomeno, non Cristiano) stasera, ai mondiali in vasca corta di Doha: 100 rana (56"29 record dei campionati), 4X50 mista uomini (1'30"51 record mondiale) e 4X50 mista mista (1'37"26). Ma non è stato facile arrivare sin lì “Di suo, ha la tendenza a ingrassare, ma i risultati che non arrivavano lo fecero cadere in depressione, arrivò a pesare 120 kg” prosegue l’ex Azzurro. Felipe, però, attinge nuova linfa dalla fede “Per ritrovarsi non come atleta, ma come uomo”; lo scorso settembre confessò a Swimbiz di recitare il Salmo 23 prima delle gare(leggi qui). Riprende ad allenarsi, perde peso e i tempi in acqua cominciano ad abbassarsi; è allora che conosce Luis Laera, che nel frattempo ha creato un brand di costumi, Vadox “Mi ha chiesto se poteva provarlo, si è trovato bene e da allora siamo diventati quasi inseparabili – perché il nativo di Suzano vuole Luis ad ogni gara – ha bisogno di essere tranquillizzato; voleva che lo accompagnassi anche a Doha, ma non stavo bene. Ieri mi ha chiamato, dicendo che non si sentiva in forma per i 100. La mole non rende giustizia alla sua straordinaria sensibilità”. La stessa con cui nuota “Incredibile che riesca a scivolare a quel modo” e lo ha portato, in crescendo - già al Trofeu Finkel di settembre tra lui e Cielo era roba da attenti a quei due(leggi qui) - fino ai mondiali in vasca corta di Doha “In patria si aspettano che vinca anche i 200, ma onestamente vedo i giapponesi favoriti”. Sui 50, invece, Luis non frena “Penso che prenderà l’oro, forse qualcosa di più…” per tornare dove si era fermato quel ventisette luglio duemila e undici.
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