Tradizione dalle radici antiche, piantate nei Paesi più freddi del Nord ed Est Europa, poi diffusasi nel mondo. Cosa spinge da secoli migliaia di persone a nuotare in temperature glaciali? Le motivazioni, all’origine, erano le stesse che hanno portato alla nascita di nuoto, tuffi, pallanuoto e ogni sport acquatico: una sfida con se’ stessi, con gli altri e, soprattutto, con la natura. In fondo, una variazione (estrema) sul tema del nuoto in acque libere. Oggi, queste prove spesso mirano a una sensibilizzazione per la salvaguardia di un patrimonio naturale a rischio o contro le morti da annegamento, specie quelle che coinvolgono gli immigrati al passaggio di laghi e fiumi di frontiera tra due Paesi. Oppure, ci sono le ricorrenze. Le feste invernali spesso portano in dote un tradizionale tuffo nelle acque gelide, festeggiando in modo diverso. A Londra, Natale segna la tradizionale Peter Pan Cup in costume natalizio e cappello da Babbo Natale nel lago Serpentine, bacino artificiale di Hyde Park. In Italia, l'inverno è spesso occasione per il cimento Orsi Polari di Torino, un tuffo nel Po come omaggio alle prove di Nino Vaudano, fondatore della Rari Nantes.
Ma oggi, l’ice swimming ha assunto una vera dimensione agonistica. Esistono organizzazioni come la International Winter Swimming Association o la International Ice Swimming Association. A Burghausen Castle, in Baviera, il primo sabato di dicembre si tiene una delle gare più famose al mondo. Campionati mondiali si sono disputati in Russia e Finlandia, con tanto di corsie e blocchetti, ma si tengono gare persino in Antartide. Paradossalmente, scrive, il New York Times, in queste prove spesso non è chi arriva prima a conquistarsi la gloria: alcuni atleti rallentano volontariamente l’andatura, prolungando la permanenza in acqua per dimostrare coraggio e resistenza. Certo, non è uno sport per tutti e occorre grande preparazione, ovviamente in piscina. Ma c’è chi nel nuoto in ghiaccio trova anche beneficio “E’ rinvigorente, ti fa sentire vivo – commenta un ice swimmer canadese alla Cbc – il corpo pompa endorfine. E’ doloroso all’inizio, ma dopo un po’ è piacevole”. Il numero di praticanti cresce ogni anno, vedremo mai l'ice swimming alle Olimpiadi Invernali?