Nuoto salva-vita: a Novara lezioni anche per gli immigrati

Copyright foto: Cbc

Yusra Mardini, siriana, da rifugiata è diventata atleta olimpica (Ioc)

L’annegamento è la quarta causa di mortalità al mondo. Questo l’allarme lanciato congiuntamente, nel 2014, da Fina, Unicef, Organizzazione Mondiale della Sanità e altri grandi enti internazionali. Persino negli Stati Uniti, nel 2016 i Centers for Disease Control and Prevention la indicavano come 5° causa di mortalità. Un monito per ribadire il valore sociale del nuoto – e ancor più del salvamento – come mezzo di prevenzione e tutela della salute. Specie per le categorie più a rischio: bambini, anziani, ma anche gli emigranti e le altre fasce della popolazione che non abbiano avuto accesso a lezioni di nuoto. Due anni fa in Giordania si registrò un boom d’iscrizioni in piscina da parte degli immigrati siriani(leggi qui) che si preparavano alla pericolosa traversata verso l’Europa, idealmente simboleggiati dalla giovanissima olimpica Yusra Mardini, scampata a un naufragio grazie alle sue doti natatorie(leggi qui), e dal film del 2009 Welcome di Philippe Lioret.

Cullen Jones, ex oro olimpico e testimonial per la promozione del nuoto tra le minoranze etniche negli Usa

La cronaca de La Stampa segnala oggi l’iniziativa “Swimming for Africa” a Novara. Dieci settimane di lezioni di nuoto, al Centro Sportivo Comunale Terdoppio, destinate a immigrati e richiedenti asilo, che in estate si spostano “Verso le spiagge del Lago Maggiore, lungo i canali o il greto del Ticino in cerca di una vacanza a costo zero” e purtroppo trovando a volte, invece, la morte in quelle acque. Un primo esperimento, perché l’articolo segnala come in Italia, a differenza di Paesi come Germania, Olanda o Svezia, non esistano ancora programmi regionali o nazionali del genere. Esempi simili si registrano anche in Canada (foto in alto). Negli Stati Uniti non mancano iniziative destinate alle minoranze etniche, sia private(leggi qui), sia federali(leggi qui), ma i dati mostrano come ci sia ancora molto da fare. Una tema che s’intreccia inevitabilmente anche con l’inclusione attraverso lo sport, e non a caso il Ministero dello Sport Francese ha usato gli sport acquatici per lanciare una campagna a favore dell'eguaglianza:

 

https://twitter.com/FlesselLaura/status/974267280174600192

 

Si ringrazia per la collaborazione Claudia Pandolfi

moscarella@swimbiz.it

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