Essere MP. Bastano le iniziali per delinearne l'assoluta forza, il riconoscimento globale del più grande. Michael Phelps lo puoi chiamare in tanti modi: Michelino da Baltimora, il Cannibale, l'Extraterrestre, Mister 8. Ma MP è quasi un ologramma, pronto però a riesplodere nella sua vera dimensione a fascio laser "oltre". Phelps or not Phelps , la questione è aperta sulla sindrome del ritorno. Che non è solo sua, però. A ben vedere la filosofia del nostro riassunta da Italo Cucci "mangiare, dormire, nuotare" ha un rimbalzo "oltre" per tutto quello che il ragazzone yankee rappresenta. La politica, in primis. Quella americana, che a Pechino 2008 nella terra del Dragone montante, ha ristabilito e chiuso i giochi da superpotenza global, sport included, perchè se la Cina fissò il vertice di ori vinti nel medagliere, MP dimostrò con 8 di far vedere stelle e striscie anche agli extraterrestri. George W Bush è andato oltre in tribuna con super Michael, nella nuova frontiera del waterpower che nel 1972 di Mark Spitz e delle 7 meraviglie anticipava solo il watergate di Nixon.Cosa penserà Obama di un Michelino a Rio 2016 per la storia e la nuova frontiera del record? Poi si passa al charity, al Phelps ambasciatore tra le favelas e i disperati, condito dalla normalità di tutto il resto: golf, poker, feste e mutande pazze (quelle degli strip club) ogni tanto. Naturalmente "normale" per un ragazzone di 28 anni, yankee che ha qualche tragressione oltre che non sia il bicchierone di latte, ma sul "bong", l'alcool e qualche peripezia automobilistica è stato già perdonato. Poi, il marketing. Last but not least, ultimo ma non meno importante: cosa varrà in termini economici rimettersi il costume? Tanto, forse non oltre i 100 milioni di dollari ( fonte Forbes) che il nostro ha fatturato nella rotta Pechino-Londra. Che si riaprano le corsie, quindi. MP è (quasi) pronto
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