Premessa. Quando parlo e racconto di Federica Pellegrini, lo faccio sempre in punta di penna. Perché il mio rispetto è assoluto, con rispetto appunto alla sua grandezza di atleta, e ogni cosa lei dica o scriva merita un‘attenzione inevitabilmente particolare. Della grande Roma calcistica si dice che “Non si discute, si ama”, vorrei applicare la filosofia da tifoso verso Federica (che è juventina, ma tanto il concetto è lo stesso). ma oggi vorrei anche, sempre con grande rispetto, replicare. Replicare a un sacrosanto post divino (della Divina, perché messa così rischiamo di coinvolgere Papa Francesco e non pare il caso per una più che terrena, o meglio acquatica,disquisizione) di qualche ora fa.
Chi doveva vincere il premio di miglior allenatore della stagione? Ha vinto Stefano Morini meritatamente, i miei complimenti a un grandissimo coach, brindo con piacere. Ma per la Divina il suo (allenatore) Matteo Giunta ne aveva numeri e curriculum aggiornato a quello straordinario momento che è stato il mondiale di Budapest. Tutto legittimo e anche comprensibile, ne ha ben donde.
Premessa: di questa giuria giornalistica e in parte tecnica (i parrucconi federali, ma è solo invidia la mia, perché loro hanno in testa quello che io non ho…) ho avuto l’onore di rappresentare il voto di umile cronista della vasca, condividendo con i miei colleghi la scelta estremamente personale del voto. Che non ho diffuso e non farò pubblicamente (e potrei aver anche - lo voglio dire a Federica - votato come altri hanno fatto nel segreto che solo l’ufficio stampa diretto dall’impeccabile collega Francesco Passariello conosce, perché fatto e certificato via mail, il fresco, rampante e bravo Matteo Giunta).
Ma non voglio fare il difensore d’ufficio della categoria (giornalisti) e non posso dare ragione e concordare con Pellegrini quando dice “ora abbiamo la certezza di come vadano queste votazioni”. Le votazioni sono state chiare e autonome in ognuno di noi. Se una critica mi trova perfettamente d’accordo con la nostra numero uno, questa riguarda il sistema (da aggiornare) che prevede il rischio di rimanere imbalsamati come dei Visir rispetto a un premio che deve evolversi ed evitare il museo delle cere acquatiche, sempre con rispetto assoluto per tutti. Non c’è nessuna Spectre che comanda con pulsante e micio, ma solo l’esigenza di mettere un limite al numero di premi consecutivi (due?), come già in passato Swimbiz scriveva. E magari portare “fuori dalla Fin” il premio, perché in fin dei conti si alleggerirebbe il federale che aleggia di possibili e malevole allusioni. Con tanti complimenti a Stefano Morini, a cui spero non sia andato di traverso il prosecco, perché non c’è premio più bello se non un po’ litigarello. A parte le battute, auspico che il prossimo anno magari presieda da Presidente di giuria la votazione. Avrei indicato anche Federica, ma tanto prevedo che fino a Tokyo non sarà disponibile…
La giuria per il premio Alberto Castagnetti 2017 al miglior allenatore di nuoto dell'anno:
Camillo Cametti (già responsabile della commissione stampa della Federation Internationale de Natation e responsabile di quella della Ligue Europeenne de Natation), Stefano Arcobelli (Gazzetta dello Sport), Paolo De Laurentiis (Corriere dello Sport), Giorgio Pasini (TuttoSport), Alessandro Pasini (Corriere della Sera), Roberto Perrone e Piero Mei (decani del nuoto e del giornalismo sportivo), Giulia Zonca (La Stampa), Alessandra Retico (la Repubblica), Benny Lucchi Casadei (il Giornale), Tommaso Mecarozzi (Rai Sport), Carlo Verna (Radio Rai), Novella Calligaris(RaiNews24), Christian Zicche (Swimbiz), Roberto Del Bianco (consigliere federale delegato al nuoto), Cesare Butini (direttore tecnico squadra nazionale), Gianfranco Saini (direttore sportivo squadra nazionale) e dai campioni Domenico Fioravanti, Massimiliano Rosolino, Giorgio Lamberti, Luca Sacchi e Manuela Dalla Valle. Il presidente della giuria sarà Francesco Postiglione, vice presidente federale nonché azzurro olimpico in quattro edizioni (Barcellona 1992 come nuotatore, Atlanta 1996, Sydney 2000 e Atene 2004 come pallanostista).