E’ approdata al triathlon, scalando le classifiche italiane ed europee, dall’atletica. E alle parole del presidente Alfio Giomi, che due settimane fa disse di volersi confrontare col nuoto(leggi qui) per risollevare le sorti della disciplina regina delle Olimpiadi, Sara Dossena commenta a Swimbiz.it “Come in ogni sport, più che di atleti, penso ci sia stato un problema di gestione. Anche il discorso dei gruppi militari, temo che per alcuni sia visto come un punto d’arrivo più che uno stimolo, ma non si può generalizzare. In fondo, è successo anche al nuoto italiano di non vincere molto a un mondiale, e per prendere medaglie sono decisive le punte”. Anche lei si confronta quotidianamente col nuoto, per rafforzare questo fondamentale sotto il tecnico del Team Insubrika Gianni Leoni. In un clima di grande rispetto reciproco “Ha un’incredibile capacità di recupero, anche rispetto a un nuotatore – racconta Leoni, mentre Sara è rimasta stupita – da quanti km nuotino ragazzi così giovani, e per due volte al giorno”. In passato, Leoni ha allenato in vasca anche Daniela Locarno, bronzo ai mondiali di triathlon lungo, e la sua ex allieva Alice Betto “Era una buona ranista, iniziò a correre quasi per gioco, seguendo il fidanzato. Partecipò a una maratona e, quando lessi che tempo aveva fatto sul giornale, rimasi a bocca aperta e le creai attorno un’equipe per riprendere anche col nuoto”. Una via intrapresa anche da nuotatori ancora in carriera, da Colbertaldo con l’aquathlon a Mellouli con lo sprint triathlon “Il nuoto è molto duro di testa, perciò penso sia un modo di cercare stimoli, di spezzare la routine. E avere già una base forte di nuoto è un vantaggio”.