Lo aveva anticipato il suo allenatore, Bob Bowman, in un’intervista a Sports Illustrated(leggi qui). Michael Phelps vorrebbe evitare di nuotare i 200 stile -o quantomeno la finale - ai Trials americani di Omaha, a fine giugno. Tuttavia, vuole un posto in tutte le staffette, 4x200 compresa. Per questo, oggi al Longhorn Invitational di Austin, in Texas, cerca una qualificazione anticipata: nuotare nei 200 un tempo abbastanza solido da assicurargli un posto in staffetta. A quel punto potrebbe anche concedersi, al massimo, di nuotare solo battere e semifinali ai Trials. Quello che colpisce, tuttavia, è la rottura della tradizione americana in fatto di qualificazioni in nazionale. I punti fermi sono sempre stati due: andare forte quando la competizione lo richiede, spingendo sin dalle batterie del mattino. Volano ai Giochi i primi due, a seguire fino al completamento delle staffette. Ora, sembra che la durezza del cronometro sia mitigata e diluita in più meeting. Quello di Phelps costituirà un precedente per il futuro nuoto statunitense?