Perché in Argentina la chiamano la gara più bella del mondo? Perché la 57 km Santa Fe-Coronda, nata nel 1961, è una massacrante prova di oltre 8 ore, materia per atleti veri. In un’atmosfera unica “Ti portano in trionfo per la città sui carri, ancor prima che la gara cominci” raccontava di recente a Swimbiz.it il tecnico Emanuele Sacchi(leggi qui). E la gara, prima tappa del Fina Grand Prix di open water, è particolarmente amata dagli azzurri. Oggi è la giovanissima Barbara Pozzobon a trionfare, abbozzando un po’ d’italiano e spagnolo nell’intervista post gara “Al final ero un po’ muerta”. E argento per la sempre solida Alice Franco, seguita da Aurelie Muller. Protagonista dell’incidente olimpico con Rachele Bruni, ma anche grande atleta, qui seguita persino dalla tv francese per un documentario, a sottolineare l’importanza della gara.
Perché qui in Argentina, il nuoto in acque libere affonda le sue radici(leggi qui) e ancora oggi sa attirare egualmente grandi sponsor – uno è anche partner olimpico – e pubblico. Da due anni non si disputava per problemi di sicurezza, ma oggi il Paese esulta per l’idolo di casa Damian Blaum, che al traguardo si è concesso persino un siparietto in stile goleador quando ferma la palla sulla linea a porta vuota. Amico degli azzurri Simone Ercoli, vincitore delle ultime edizioni, e di Edoardo Stochino, altro veterano della prova e oggi sul podio con uno splendido Argento.