"La gara che tutti vogliono vincere" così L'Equipe ha definito la staffetta 4x100 stile libero uomini. E non si fa fatica a credere al quotidiano francese, vedendo il parterre della finale olimpica di Rio de Janeiro: Australia, Stati Uniti, Russia, Francia... tutte con velleità di medaglia.
E gli Stati Uniti trionfano in 3'09"92, con un grande e infinito Michael Phelps (47"12), insieme Held e Dressel e allo specialista Nathan Adrian, campione olimpico in carica nei 100 individuali. Non aveva nuotato i 100 stile ai Trials, ma è stato 'testato' al ritiro degli Usa e approvato per la staffetta. Era già successo in altre due edizioni olimpiche, ma ad Atene 2004 e Londra 2012 non aveva vinto l'oro.
Perché quattro anni fa fu la Francia a trionfare, vendicando l'onta di Pechino 2008 e dando inizio a un dominio totale, in vasca lunga e corta, tra Europei e Mondiali. Ma capitan Gilot, il giovane Metella, il leader Manaudou e uno Stravius che aveva rinunciato ai 200 sl per concentrarsi sulla staffetta, stavolta non vanno oltre l'Argento (3'10"53).
Bronzo (3'11"37) per l'Australia, data come unica vera contendente degli Usa da molti siti americani specializzati prima della gara, con elementi di assoluto valore come James Magnussen e Cameron McEvoy. Ma la medaglia rappresenta quantomeno un passo avanti rispetto al 4° posto di Londra 2012, dopo il quale l'opinione pubblica infuriata si scagliò contro gli staffettisti.
Fotogallery a cura di Al Bello-Getty Images: