Al caffè del mattino mi chiedo quale è l’essenza di questo nuoto che vince e convince. E mentre rifletto, ecco il “giro della morte acquatica” a venirmi in soccorso. Farfalla, dorso, una spruzzatina di rana, e stile a squalo famelico: la matricola ligure Alberto Razzetti se la gode. E ci fa da zuccherino mattutino nei 400 misti. Tutti a corrergli dietro, e con un crono lui, 4’14”57, che la dice tutta sulla sorpresa di un nome in entrata a Razzo, seguito lì per lì dal mate Pier Andrea Matteazzi. Ora, se volete l’ingordigia natatoria basta solo pensare al pomeriggio che chiuderà, prevedibile, coi podi: Pilato per rivivere la sua splendida rana da record, Panziera per la bellezza fluida delle quattro a dorso. Quadarellaper i magnifici pensieri a stile da 400 carati, Miressi e il pittore Zazzeri per la pennellata dei 50 stile al brucio. Con steffette di contorno , caffè e ammazza caffè. E poi lui, l’essenza matricola, giovane e fresca. Talentuoso e spericolato giravasche ai quattro gusti misti. Lupo Alberto Razzetti, di quella famelica truppa di lupacchiotti azzurrri di primo pelo, e che pelo. Il mantra televisivo del nuotatore medio? “Va bene così”. Ecco, appunto, e buon crono finale a tutti
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