Della giornata di ieri sappiamo già. Particolari, delusioni, appelli, analisi, riferimenti, chiacchere non meglio definite, rabbie e allusioni.
Storie dietro il grande portamento della nazionale acquatica en marche, in marcia, ma meno gloriose ieri rispetto al previsto o prevedibile, e aspettabile dal divano comodo dell’italico tifoso.
O meglio, augurabile. Riesce, come mantra assoluto la filosofia trapattoniana del “non dire gatto finché non l’hai nel sacco” a cui nessuno, manco noi, si deve esimere. Il meglio, o il peggio, dopo il deliro acquatico assoluto. Dopo la sbornia a base di ori, due, e bronzi, altrettanti numericamente. Ma non basta, o quantomeno una giornata può diventare on o off, come clamoroso ed efficace titolo di swimbiz ieri: Cecc’on ,double face Cecc’off.
Geniale in un colpo solo di penna, meno il Thomas che parte, cambia ritmo come solo lui, illude e reprime se stesso e una certa dose consistente di credenti il verbo cecconiano. Risultato? Divagazioni, giuste per carità nel metodo, ma meno nella sostanza. Le ortiche ricevono sogni e illusioni finali. Letti, cartoni, arie calde , colazioni e muffin anti dietetici (ma boni, gli unici) sono una spiegazione? Che il villaggio fosse una solata in forma eco insostenibile o una cagata spaziale come direbbe Fantozzi, già era giunto rumor in una epopea social dove tutto è peggio di trip advisor olimpico.
Si sapeva già dai primi letti, e se il Ceccon aveva bisogno di un giusto confort meno eco rimbalzante per essere sulla piscina con tutto se stesso, l’opzione di chiama hotel. Magari meno di charme, ma più di sostanza.
Il resto sta nell’essere comunque sul pezzo, sull’acqua, e sul mai perdere la bussola per sufficienza di metodo. Anche se sei già arrivato con la testa, che ti porta inevitabilmente nei tuoi personali paradisi di relax.
Ci sta, ma non è finita per nessuno, manca ancora il sigillo di altre gare. Martinenghi ( auguri oggi al quarto di secolo) e Ceccon compresi. Anzi ,ancor più loro, fede e speranza in bocca ad ogni italiano.
Che pranzeranno con Giorgia, la presidente in arrivo per l’occasione via Cina, quella che in piscina qui, però, è chiaccheratissima.
Da buona comunicatrice, e magari da mental coach veda lei, spieghi che la nazione ha ancora voglia e bisogno di godere dei nostri splendidi azzurri acquatici.
Giorgia, parlaci tu e che sia sempre buona acqua per tutti.
zicche@swimbiz.it