Tre modi per indossarlo sotto la cuffia , l’orecchino. Vezzo modaiolo, talismano montante o segno natatorio tribale, fate voi.
Il primo è Gregorio Paltrinieri , che sfreccia via ganzo come sa fare lui. E’ un ottocento senza fronzoli il suo, le gambe inserite da subito, e a tambur battente. Come novità tra le pieghe di coach Antonelli ,che ha messo il marchio di fabbrica al Paltrinieri ter. Che regola la prima pratica, e pensa al bel programmino olimpico che lo aspetta. Da otto, millecinque, e diecimila fuori vasca. Roba da farsi crescere il baffetto, e sul lobo sinistro , appunto, incastonare l’orecchino . Che su di lui, fa molto gipsy , il gitano delle vasche. Voto 8 e mezzo, il meglio deve ancora venire.
Il secondo è Lorenzo Mora, che a guardar le stelle, come uno si immagina quando se la nuota a dorso, fa il colpo del tanghero quando coglie tutti di sorpresa a colpi di charme –bracciata. La rosa in bocca e tanti saluti ai favoriti. Duecento metri per arrivare senza fiato - anzi meno del fiato -come quando ti tocca spingere la macchina senza benzina , a mezzo metro dal distributore. Lui si affida al divin codino, e al suo personalissimo orecchino sinistro. Se non è talismano poco ci manca, oro e gradino più alto, chapeau.Voto 9
Il terzo è poi quello che ha fatto la magia più grande, e infatti di orecchini ne ha ben due. Nic Martineghi non sa se colpisce più l’occhio azzurro ( per le fanciulle all’ascolto) traferito in vasca, o il suo ondeggiare ranistico. Come un bello e impossibile alla Mickey Rourke. Quello per intenderci tra il brivido caldo e il wrestler , che sono i due perfetti mix della sua nuotata a rana. Risultato ? record italiano sui 100, che detta così parrebbe una pratica tutta nostra se non fosse che il tempo stordisce ,come quando gli italiani do it better , lo fanno meglio: 58”37. Una rana pazzesca , da tribù dei piedi caldi a martello , anzi caldissimi. Il voto? 10 , per la lode ovvio aspettiamo certi palcoscenici…
Perle acquatiche , orecchini compreso. Buona acqua a tutti
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